Non si placano i roghi che da quasi due settimane stanno mettendo in ginocchio il paese, alimentati da quella che è stata definita la peggior ondata di caldo degli ultimi 30 anni. Oltre 2mila persone hanno lasciato l’isola di Evia a bordo di traghetti. In fiamme oltre 56mila ettari di terreno. Tra martedì e mercoledì punte di 45 gradi anche da noi. La Protezione civile: «Segnalare ogni focolaio»
Prosegue «l’estate da incubo», per usare le parole del primo ministro Kyriakos Mitsotakis, in Grecia. Gli incendi che ormai da quasi due settimane stanno mettendo in ginocchio buona parte del paese non accennano a placarsi, alimentati da quella che è stata definita la peggior ondata di caldo degli ultimi 30 anni. Sono quattro i roghi principali su cui centinaia di vigili del fuoco e decine di aerei ed elicotteri, arrivati anche dall’estero, stanno lavorando da giorni: tre si trovano nella zona del Peloponneso e il quarto sulla seconda isola greca per dimensioni, Evia.
Mentre migliaia di cittadini sono costretti a lasciare le loro case e a fuggire dall’isola a bordo di traghetti messi a disposizione dai soccorsi, l’allerta incendi torna alta anche nel nostro paese. Per tutta la giornata di domenica, uomini e mezzi dei vigili del fuoco sono stati impegnati in Calabria. Due persone, zia e nipote, sono morte in un rogo a San Lorenzo, alle pendici dell'Aspromonte. Secondo le prime ricostruzioni, cercavano di salvare il loro uliveto.
La settimana che si apre porterà le temperature più alte della stagione, con picchi di 45 gradi che potrebbero favorire nuovi focolai soprattutto in Sicilia e Sardegna.
La situazione a Evia
Le fiamme, in meno di una settimana, hanno tagliato l’isola greca da costa a costa, isolandone la parte settentrionale e circondando un intero villaggio: Ellinika. Gli abitanti sono stati invitati a lasciare la zona e oltre 2mila persone sono scappate da Evia a bordo di alcuni traghetti. «Non è rimasto nulla», hanno detto molti di loro. Le immagini girate a bordo delle imbarcazioni che lasciano l’isola, pubblicate sui social, lasciano di stucco. Altri cittadini sono rimasti nel villaggio per cercare di salvare quanto possibile. Nel frattempo, le fiamme hanno lambito altri villaggi dell’isola, come quello di Vasilika e quello di Gouves.
I numeri della tragedia
I dati, parziali, parlano di oltre 200 famiglie rimaste senza casa. Un vigile del fuoco volontario è morto nell'incendio, dopo essere stato colpito dalla caduta di un palo della luce. Almeno 20 i feriti, tra cui due vigili del fuoco in terapia intensiva. Un aereo antincendio si è schiantato durante le operazioni per spegnere un rogo sull'isola di Zante, il pilota per fortuna è sopravvissuto. Deceduto anche un numero incalcolabile di animali. La Grecia ha dispiegato l'esercito per contribuire a combattere gli incendi e diversi paesi, tra cui Francia, Egitto, Svizzera e Spagna, hanno inviato aiuti e aerei antincendio.
Nelle ultime due settimane in Grecia sono bruciati più di 56mila ettari di terreno, secondo quanto riportato dall’European Forest Fire Information System (EFFIS). Emblematico il paragone con gli incendi del 2018, quando morirono oltre cento persone: in quell’occasione, erano bruciati circa 15.500 ettari di terreno.
I danni ecologici, non solo sull'isola, sono incalcolabili. Un funzionario del Poloponneso ha stimato che la regione di Mani sia stata distrutta al 70 per cento. Il primo ministro Mitsotakis ha dichiarato che garantire aiuti a tutte le persone colpite è «la priorità politica», promettendo che tutte le aree bruciate saranno dichiarate zone di riforestazione.
La causa degli incendi è in corso d'indagine. Tre persone sono state arrestate venerdì nell'area di Atene, nel centro e sud della Grecia, per il sospetto che abbiano appiccato la fiamme, in due casi intenzionalmente. Un'altra persona greca, di 47 anni, è stata arrestata sabato nel sobborgo ateniese di Petroupoli per aver acceso due fuochi in un bosco e aver incendiato quattro cassonetti.
Le indagini
La causa degli incendi è in corso d'indagine. Tre persone sono state arrestate venerdì nell'area di Atene, nel centro e sud della Grecia, per il sospetto che abbiano appiccato la fiamme, in due casi intenzionalmente. Un'altra persona, di 47 anni, greca, è stata arrestata sabato nel sobborgo ateniese di Petroupoli per aver acceso due fuochi in un bosco e dato fuoco a quattro cassonetti, ha informato la polizia.
Non solo Grecia
La tragedia riguarda anche la vicina Turchia, devastata anch'essa da almeno dieci giorni di roghi: 217 gli incendi posti sotto controllo dal 28 luglio in metà delle province, ancora in corso altri sei, mentre almeno otto persone sono morte. E, altrove, bruciano anche massicci incendi in Siberia e in California, in un'ondata di disastri che gli scienziati collegano all'emergenza climatica.
L’Italia, che ha da poco dovuto gestire gli incendi in Sardegna e Sicilia e proprio in questi giorni vede in Calabria un nuovo riacutizzarsi del fenomeno, si prepara ad affrontare la settimana più calda dell’estate. Soprattutto al centro-sud, nelle località interne delle due isole maggiori, dove tra martedì 10 e mercoledì 11 agosto le temperature potranno raggiungere i 45 gradi. Valori che tengono altissima l’allerta incendi.
Per questo motivo, la Sicilia ha dichiarato lo stato di crisi e di emergenza per sei mesi, a causa dei gravi episodi già verificatisi e del rischio per le prossime settimane. Mentre il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha lanciato un appello affinché si tengano comportamenti corretti e «si segnali ogni piccolo focolaio».
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