La corona si fa sempre più pesante sulla testa del re Carlo.

L’annuncio di Buckingham Palace sulla diagnosi di cancro che terrà il monarca lontano dagli impegni pubblici a tempo indefinito ha gettato nell’angoscia i monarchici del Regno Unito, destato preoccupazione per il governo di Rushi Sunak e soprattutto costretto la famiglia reale in assetto d’emergenza.

Sulla malattia ci sono ancora pochi dettagli: non si sa quali organi abbia colpito la malattia, solo che è emersa «durante il recente intervento ospedaliero del re per un ingrossamento benigno della prostata» e «successivi esami diagnostici hanno individuato una forma di cancro». Il re ha già iniziato a Londra «un programma di trattamenti regolari, durante il quale i medici gli hanno consigliato di rinviare i suoi impegni pubblici». Il comunicato, tuttavia, mantiene toni formalmente positivi: Carlo «non vede l'ora di tornare al pieno servizio pubblico il prima possibile» e la scelta di comunicare al mondo la notizia è stata presa per «prevenire speculazioni» e per sollevare attenzione sulla necessità della prevenzione, conclude la nota.

Secondo quanto ricostruito dai giornali britannici, la notizia sarebbe stata nota a Carlo e alla regina consorte Camilla già da qualche giorno e ieri sarebbe stata comunicata ai figli William e Harry. Il primo è tornato immediatamente al lavoro, dopo che aveva annunciato di rinunciare agli impegni pubblici per assistere a casa la moglie Kate dopo un intervento all’addome. Il secondo, con cui è in corso una faida familiare dopo i documentari e il libro contro la famiglia reale, si è precipitato a Londra con il primo volo dalla California.

Il regno di mezzo

Anche solo la comunicazione dello stato di salute del re è stata per molti versi uno strappo alle consuetudini di palazzo, contrarie a qualsiasi tipo di comunicazione privata sui sovrani tanto che anche sulla morte della regina Elisabetta molti dettagli sono tutt’ora oscuri. Un dettaglio, forse, ma che è un tassello che racconta con quale progetto Carlo sia salito al trono: portare la monarchia nel nuovo secolo dell’informazione per farla sopravvivere mantenendola popolare.

Eppure, beffardo contrappasso per chi come lui ha dovuto attendere ben settant’anni per diventare re, lo stato di salute dell’anziano re, e le decisioni conseguenti, potrebbero trasformare il suo in un regno breve, appena un interregno tra la sovrana più longeva della storia britannica e il re Millennial William. 

Ulteriore smacco, questo stop imposto piomba proprio nel momento in cui Carlo ha iniziato a farsi amare dai sudditi britannici con un 60 per cento di gradimento secondo i sondaggi.

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«La malattia è stata individuata presto» e «sono in contatto regolare con lui, non ho dubbi che tornerà in forma prestissimo e tutto il paese gli augura il meglio», ha detto Sunak. Eppure, nonostante si sappia che Carlo ha cominciato immediatamente le cure e che manterrà l’impegno dell’incontro settimanale con il primo ministro, ancora non è stato comunicato che tipo di tumore lo ha colpito e dunque le possibilità di piena guarigione.

Tutto questo ha portato la monarchia in assetto di emergenza e, a metterla in difficoltà, è stata una delle scelte introdotte dalla regina Elisabetta e continuate da Carlo: far apparire l’istituzione più sobria, riducendone i costi e accorciando la lista dei working royals, ovvero i membri della famiglia reale che possono assumere impegni ufficiali.

Ora, con il re lontano dalle scene e anche la principessa di Galles in convalescenza, tutti gli impegni cadono sulle spalle dell’erede al trono William e della regina consorte Camilla, a cui si affiancano solo due fratelli del re – la principessa Anna e il principe Edward insieme alla moglie Sophie – che Carlo ha chiesto nel 2022 al parlamento di nominare anche Cousellors of State, e i cugini della defunta regina, i duchi di Gloucester Brigitte e Richard.

Questa, però, sarà la prova del fuoco per William, che dopo poco meno di due anni dall’incoronazione del padre si trova a dover gestire il peso di un ruolo per cui Carlo ha avuto 70 anni per prepararsi.

Cosa succede ora

Del resto, come anche dopo la morte di Elisabetta, nel Regno Unito sono tornate a rincorrersi le voci di una abdicazione di Carlo. L’ipotesi era già balenata l’8 settembre 2022 quando, con la scomparsa della sovrana più longeva, i commentatori reali avevano valutato come possibile che Carlo, già settantaquattrenne, potesse lasciare la corona al figlio così da proiettare immediatamente la monarchia nel futuro. Invece, la tradizione non è stata rotta e anzi, l’unica vera novità è stata l’assegnazione a Camilla del titolo di regina consorte, nonostante fosse la seconda moglie di Carlo e ancora oscurata nel cuore di molti sudditi dall’ombra di lady Diana.

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Oggi, alla luce di una malattia che debiliterà molto un re non più giovane, l’ipotesi di un avvicendamento tra padre e figlio torna a farsi largo. 

Tuttavia, l’abdicazione non è l’unica soluzione in caso di malattia del re. Il Regency Act, infatti, è stato aggiornato nel 2022 e prevede che in caso di emergenza siano i Cousellors of State a sostituire il re. Attualmente e con le ultime nomine chieste da Carlo, si tratta di William, Camilla, i fratelli Anne e Edward e la nipote, Beatrice. Nella lista sono presenti anche il fratello coinvolto nel processo per violenza sessuale Andrew e il figlio Harry, che però non sono più coinvolti in nessuna questione di stato.

In altre parole, prima di arrivare a un passaggio di consegne, Carlo potrebbe optare per una gestione condivisa appoggiandosi ai suoi consiglieri.

Lo Spare

Anche se la linea di successione è chiara – dopo William ci sono i suoi tre figli Geroge, Charlotte e Louis – dall’annuncio della malattia di Carlo, l’attenzione del Regno Unito si è divisa tra i bollettini di Buckingham Palace e quelli degli aeroporti di Londra.

L’interrogativo infatti è subito stato su cosa avrebbe fatto Harry, il figlio cadetto che ha fatto un passo indietro da qualsiasi ruolo nella monarchia per amore dell’americana Meghan Markle, si è trasferito in California e che negli anni ha più volte attaccato la famiglia reale.

Harry è rientrato nella capitale inglese immediatamente per andare a trovare il padre. E’ tornato però da solo, lasciando negli Usa la moglie Meghan e i figlioletti Archie e Lillibet, che Carlo praticamente non ha mai incontrato negli ultimi anni. Troppi, infatti, sono stati gli episodi che hanno diviso padre e figlio.

Prince Harry and Meghan, Duchess of Sussex leave at the St Pauls Cathedral in London, on June 03, 2022, after attended the Service for The National Service of Thanksgiving to Celebrate the Platinum Jubilee of Her Majesty The Queen Albert Nieboer / Netherlands OUT / Point de Vue OUT Photo by: Albert Nieboer/picture-alliance/dpa/AP Images

Dopo la cosiddetta Mexit – lo strappo che ha visto la coppia composta da Harry e Meghan lasciare il ruolo di working royals – sono infatti seguite interviste al veleno dove si accusava la famiglia di razzismo, il documentario di Netflix in cui Meghan descriveva lo strazio della vita reale e la biografia Spare, che ha raccontato il dietro le quinte degli Windsor.

Il gelo tra Harry e la famiglia è stato palpabile alla morte di Elisabetta, quando lui venne avvertito solo all’ultimo minuto e viaggiò da solo per raggiungere la Scozia, ma anche all’incoronazione di Carlo il 6 maggio scorso, a cui ha partecipato da solo e seduto molto lontano dal trono.

Ora, secondo i tabloid inglesi, la malattia di Carlo potrebbe diventare l’occasione per ricucire i rapporti tra i due. Carlo ha sempre continuato a ricordare Harry nei discorsi ufficiali e in lui prevarrebbe l’affetto per il figlio (nonostante nel libro lui accusi Camilla di averlo venduto alla stampa per migliorare la sua immagine pubblica), mentre sarebbe William ad essere ancora infuriato con il fratello.

La malattia, tuttavia, porterà necessariamente la famiglia a riunirsi anche se ormai l’allontanamento di Harry è totale e anzi, si vocifera di un nuovo capitolo di Spare in produzione e anche di un nuovo documentario per Netflix.

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