Il 27 agosto le organizzazioni sindacali studentesche hanno indetto una grande manifestazione contro il governo. L’idea si è ancora più rafforzata dopo che Macron ha nominato come primo ministro Michel Barnier
Pugno chiuso, capelli corti, camicia a quadri, Manès Nadel definita nel 2023 da Le Figaro «il nuovo volto della sinistra francese» è la presidente dell’Union syndicale licienne, il sindacato che ha organizzato insieme all’Unione degli studenti la manifestazione di sabato 7 settembre in tutta la Francia.
Nadel aveva acquisito grande popolarità l’anno scorso durante le manifestazioni in occasione della riforma delle pensioni. La giovane militante ha passato l’estate a sostenere il Nouveau Front Populaire e, dopo che il 27 agosto Emmanuel Macron ha rifiutato l’ipotesi di un governo con prima ministra Lucie Castets, ha convocato la piazza: «Siamo noi giovani a mobilitarci contro l’arrivo al potere dell’estrema destra e contro Emmanuel Macron, che abbiamo sconfitto alle urne soltanto un mese fa».
L’appello dei giovani sindacalisti era stato subito accolto dagli Insoumise di Jean Luc Mélenchon nel solco dell’alleanza intessuta nell’ultimo anno, durante le proteste contro la riforma delle pensioni, con quelle per la Palestina e poi con i movimenti di piazza di giugno e luglio contro l’estrema destra.
Il leader de la France Insoumise ha richiamato la sua base contro: «il colpo di Stato ordito dal Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron», aderendo alla manifestazione dei giovani sindacalisti.
Dopo gli Insoumise, era arrivata l’adesione della quasi totalità del Nfp, solo i socialisti di Olivier Faure si erano tirati indietro, preferendo la via della negoziazione politica alla protesta di piazza.
Dopo la nomina del repubblicano Michel Barnier a Matignon l’idea di manifestare contro il presidente Macron si è ancora più rafforzata. Éléonore Schmitt, portavoce dell’Unione degli studenti ha ribadito: «Macron si rifiuta di comprendere il messaggio principale di queste elezioni, ovvero il rifiuto categorico del Rassemblement National, il candidato scelto dal presidente rappresenta tutto il contrario delle speranze espresse nelle urne».
Le parole di Mélenchon
Anche Jean-Luc Mélenchon è tornato a parlare a ridosso del 7 settembre, confermando la sua solidarietà con le organizzazioni studentesche: «Ringrazio le organizzazioni giovanili perché ci hanno chiamato per chiedere di unirci a loro il sette settembre per il rispetto della democrazia». E ha aggiunto: «Manifestare ora è importante perché lo facciamo per rispetto non solo della nostra dignità, ma di quella di tutti i cittadini che hanno votato e che sono gli unici sovrani in questo paese».
L’appuntamento principale della manifestazione è a Parigi è alle ore 14 a Place de la Bastille, lo stesso luogo che ha accolto la folla in festa all’indomani del risultato elettorale, quando la sconfitta del Rassemblement Nationale era data per certa. Da lì il corteo marcerà fino alla fermata della metro Nation. In tutto il resto della Francia le manifestazioni sono state indette di fronte a ogni prefettura, ognuna comincerà a un orario diverso.
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