Il disastro ha provocato oltre duecento vittime, ancora molti paesi sono senza acqua e invasi dal fango. Sotto accusa è il governatore del partito popolare, per la gestione politica sia dell’emergenza che della macchina degli aiuti successiva
Decine di migliaia di cittadini sono scesi in piazza a Valencia a dodici giorni dall’alluvione che ha devastato la regione e provocato almeno 200 morti. La folla ha chiesto le dimissioni del governatore Carlos Mazòn del partito Popolare e criticato la gestione politica del disastro.
In particolare perchè non ha attivato immediatamente gli allarmi alla popolazione, che avrebbero potuto evitare tante vittime. Ancora oggi, molti paesi sono invasi dal fango e privi di acqua potabile. Gli organizzatori, vicini alla sinistra, avevano chiesto che si manifestasse in silenzio ma si sono alzati cori di: «Assassini» e tra gli slogan anche qualche attacco al presidente, il socialista Pedro Sanchez.
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