Oltre a sostenere gli sforzi militari ucraini e rafforzare le difese della Nato, «dobbiamo paralizzare la macchina della guerra del Cremlino. Dobbiamo sforzarci per cancellare i profitti» che la Russia guadagna da petrolio e gas. «Dovremmo spostare una parte dei pagamenti per petrolio e gas russo in un conto terzo in modo che non possano contribuire a finanziare la guerra».

A lanciare l’idea è Kaja Kallas, prima ministra estone, in un editoriale pubblicato oggi sul New York Times. 

L’idea

La misura di “congelamento” dei soldi in un conto terzo si andrebbe a sommare al taglio delle importazioni di gas di due terzi annunciato dall’Unione europea. Secondo Kallas, poi, una parte dei fondi andrebbe indirizzata verso la ricostruzione dell’Ucraina

«Nessuna di queste scelte sarà facile o priva di costi. E arriverà sicuramente il momento in cui qualcuno chiederà di alleggerire le sanzioni. Ma noi, la Nato, l’Unione europea e i singoli paesi, dovremo essere pazienti e rimanere saldi nelle nostre posizioni. Non ci sarà “business as usual” con la Russia di Putin. In realtà non ci può essere nessun tipo di scambio». 

La proposta della prima ministra per il momento non è stata raccolta anche se i leader occidentali si sono incontrati durante un vertice Nato e continueranno a confrontarsi durante il Consiglio europeo. Per il momento l’Unione europea si è mossa in maniera piuttosto lenta sulle sanzioni sul comparto energetico russo e la riduzione della dipendenza dalle materie prime di Mosca. 

Le altre misure

L’intervento sui pagamenti renderebbe ancora più complicato il commercio in gas e petrolio della Russia, dopo l’esclusione di gran parte delle banche russe dal sistema di pagamento Swift. Quell’iniziativa era stata invece criticata per la mancata inclusione delle banche più attive nel commercio di gas e petrolio.

Con l’avanzare del conflitto, il presidente russo Vladimir Putin ha anche chiesto che i pagamenti delle materie prime avvengano in rubli e non più in euro o dollari. Una strategia per sostenere la valuta russa, che nelle ultime settimane ha perso gran parte del suo valore. Inoltre, i soldi finora ricevuti in altre monete in pratica non possono essere utilizzati a causa delle transazioni vietate dalle sanzioni internazionali. 

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