Mentre i razzi russi volano su Sumy e Mikholaiv, il presidente ucraino chiede al Consiglio di sicurezza Onu di riconoscere la Russia come stato terrorista. Washington sanziona cinque aziende cinesi che avrebbero fornito materiale di difesa a Mosca
Continuano i bombardamenti dell’esercito russo su Sumy, nella regione nordorientale dell’Ucraina, e a Mikholaiv, dove ci sono stati due morti e tre feriti in un attacco, presumibilmente con un missilie russo, contro un palazzo. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è tornato a denunciare gli attacchi russi e ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu di riconoscere la Russia come paese terrorista.
Sale anche il bilancio definitivo dell’attacco al centro commerciale di Kremenchuk: sono morte venti persone, mentre i feriti sono 59. Secondo Zelensky, «volevano uccidere quante più persone possibile in una città pacifica, in un normale centro commerciale».
Sembra poi che le autorità di Kherson siano pronte a organizzare un referendum per ufficializzare l’adesione alla Russia.
Le sanzioni americane
Nella notte, è arrivato anche un rafforzamento delle sanzioni occidentali. L'amministrazione Biden ha aggiunto cinque aziende cinesi in una lista nera sul commercio, accusandole di sostenere la base industriale militare e della difesa russa.
Le aziende colpite dal provvedimento sono Connec Electronics, World Jetta, con base a Hong Kong, Logistics Limited, King Pai Technology e Winninc Electronics. L'inserimento nella blacklist statunitense implica che i fornitori di queste aziende avranno bisogno di una licenza da parte del Dipartimento del Commercio Usa per potere rifornirle.
La mossa ha provocato la reazione della Cina che ha respinto le accuse, affermando di «non aver fornito alcuna assistenza militare alle parti coinvolte nel conflitto Russia-Ucraina», opponendosi «con forza alle sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti alle nostre compagnie», secondo una nota dell'ambasciata cinese a Washington.
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