Il 1 maggio comincia a Portella della Ginestra nel 75esimo anniversario della strage. Poi la piazza di Assisi, con i sindacati Cgil, Cisl e Uil uniti «al lavoro, per la pace». A San Giovanni torna il concertone, c’è anche il controconcerto tarantino
La festa dei lavoratori ha una storia lunga, che inizia nel 1889. Simboleggia la lotta per i diritti dei lavoratori, diritti troppo spesso negati. Questo primo maggio comincia in Sicilia: il 2022 è il 75esimo anniversario della strage di Portella della Ginestra. I sindacati si ritrovano poi dalle 10:30 ad Assisi dove la lotta per i lavoratori si intreccia a quella per la pace. A Roma il tradizionale concertone, ma anche il controconcerto a Taranto e molto altro. Ripercorri con noi la giornata, con le manifestazioni e anche le dichiarazioni di governo e Quirinale.
In corso il concertone di piazza San Giovanni
Torna la piazza del primo maggio, e il Concertone, a piazza San Giovanni, dopo due anni di pandemia. Ambra Angiolini dà il via all’evento organizzato dai sindacati sotto lo slogan “al lavoro, per la pace”. Esordisce con un appello per la pace e un richiamo al tema della sicurezza sul lavoro. Ricorda Lorenzo Parelli morto a 18 anni.
La polemica di Fedez
«Buon primo maggio e buon concertone a tutti. Avrei voluto essere lì ma credo che il mio invito si sia perso», scrive il cantante in una storia su Instagram.
Il cancelliere tedesco al 1 maggio di Dusseldorf
Durante la manifestazione per il primo maggio a Dusseldorf, in Germania, il cancelliere Olaf Scholz ha detto: «Rispetto tutti i pacifismi, rispetto tutte le attitudini, ma deve sembrare cinico, a un cittadino ucraino, che qualcuno possa dirgli di difendersi disarmato, contro l’aggressione di Putin».
Il controconcerto di Taranto
Iniziato anche l’altro grande evento in musica, il controconcerto che ha luogo in Puglia. Lo si può seguire in streaming su Antenna Sud.
Sul palco per questa edizione si susseguono: Giovanni Caccamo, Fabio Celenza, Cosmo, Calibro 35, Tre allegri ragazzi morti, Cor Veleno, Don Ciccio African Party, Ditonellapiaga, Eugenio in val di gioia, Francesco Forni, Gaia, Med Free Orkestra, Fabrizio Bosso e Chiara Galiazzo, Melancholia, Ermal Meta, Gianni Morandi, Erica Mou, N.a.i.p, Andrea Pennacchi, Terraross, The Niro, The Zen Circus, Giovanni Truppi, Margherita Vicario e 99 Posse.
Il concerto di Taranto, Uno Maggio Taranto libero e pensante, ha come promotori e organizzatori molti artisti tarantini, tra i quali Michele Riondino, direttore artistico con Diodato e Roy Paci.
Il messaggio di Patrick Zaki
Giorgia Meloni attacca i sindacati
Dalla convention di Fratelli d’Italia di Milano, la leader del partito, Giorgia Meloni, dice: «Noi oggi abbiamo parlato di quei lavoratori, le cui storie non saranno presenti sul palco del primo maggio organizzato da quei sindacati che difendono più gli iscritti che i lavoratori».
Le parole del presidente della Repubblica
Il lavoro, ha detto Sergio Mattarella durante le celebrazioni del primo maggio al Quirinale, dev’essere «misura di libertà e dignità, strumento di realizzazione di diritti sociali, motore di rimozione delle disuguaglianze». Non può essere invece «un gioco d’azzardo potenzialmente letale». «Il costo della ripresa non può essere pagato in termini di infortuni sul lavoro. Così come, nei momenti di difficoltà, occorre che le aziende rifuggano dalla tentazione di ridurre le spese per la sicurezza». Anche una sola morte «rappresenta un costo umano e sociale inaccettabile»: con tutti gli strumenti a disposizione, a partire dalle risorse del Pnrr, bisogna «raggiungere l’obiettivo zero morti», incentivando le buone pratiche e la firma di protocolli di sicurezza tra imprese e sindacati.
Sulla guerra e la crisi: «Sappiamo che sul terreno della condizione economica e sociale non mancano sfide come la inflazione, indotta anzitutto dai rincari dell’energia e delle materie prime. Non possiamo permetterci di sbagliare. I due terzi della domanda dipendono in Italia dai consumi delle famiglie. A loro dobbiamo guardare. Di certo, non possiamo arretrare».
Il ministro del Lavoro: «Aumentare i salari»
Ecco quali posizioni ha assunto Andrea Orlando (Pd), il ministro del Lavoro del governo Draghi, in questo primo maggio. «Bisogna costruire regole nuove sapendo che la precarietà è ancor più drammatica quando si accompagna a retribuzioni basse. Per questo è importante lavorare ad adeguare i salari e aprire un confronto su nuove norme che contrastino il precariato e che investano sulla formazione. Accompagnando lavoratrici e lavoratori nella transizione tecnologica ed ecologica dell'economia; non lasciando nessuno indietro». Parole pronunciate dal ministro questa mattina al Quirinale.
«Far ripartire il dialogo sociale»
«In questa fase abbiamo bisogno che riparta il dialogo sociale per individuare soluzioni in grado di garantire che la mole degli investimenti, provenienti anche dalle risorse comunitarie, abbia ricadute positive sui salari. Un dialogo in cui ci si viene incontro e dove il metodo aiuta poi il merito come, ad esempio, è accaduto per l'accordo quadro raggiunto sullo smartworking. Fra le iniziative che credo debbano essere messe in campo, ce n'è una in particolare che investe direttamente questi temi e chiama esplicitamente le parti sociali a collaborare: quella per una forma di democrazia economica. La cogestione può diventare una parte qualificante del nostro modello di impresa, come avviene in Germania, e come prevede ora anche una direttiva del Parlamento europeo in discussione. La cogestione e la democrazia economica, oltre a essere giuste, possono anche essere molto utili per la nostra economia».
La manifestazione di Assisi
«Se vuoi la pace lavora per la giustizia», «è questo che fanno i sindacati». Con questa citazione di una frase pronunciata da Paolo VI nella giornata per la pace del 1972, e con i riferimenti alle parole di pace di papa Francesco, iniziano gli interventi dal palco di Assisi.
Poi riferimenti al tema della sicurezza sul lavoro, e ai diritti dei lavoratori. «Chiediamo ai governi di dialogare, e non di armare. Il lavoro costruisce e la guerra distrugge».
Landini contro il riarmo
Siamo contro qualsiasi guerra da qualsiasi parte essa arrivi, dice il segretario generale Cgil Maurizio Landini.
Putin, irresponsabile, ci riporta indietro di 70 anni; non possiamo accettare che la guerra sia lo strumento di regolazione dei rapporti. Ma la guerra non si sconfigge con la guerra. Non possiamo pensare di essere più sicuri con l’investimento in armi. Si è investito di più in spese militari che per vaccini, sanità.
Servono disarmo, coesione, multilateralismo: quale ruolo vuole giocare l’Europa, quale l’Italia? Dobbiamo imporre questa trattativa, per riaffermare un nuovo ordine mondiale. Mettere al centro il lavoro e i diritti – lo dico mentre le condizioni dei lavoratori peggiorano.
«Draghi non ha tempo per noi»
Il j’accuse di Landini: «Draghi da quando è scoppiata la guerra non ha avuto il tempo di parlare coi sindacati. Bisogna rimettere soldi in busta paga a lavoratori e pensionati. Va fatto già lunedì. Mettere soldi in tasca alle persone significa che il bonus energia va a più persone di quelle previste finora. Bisogna indicizzare al livello dell’inflazione».
Dove si prendono i soldi? «Ci sono manager che prendono seicento volte lo stipendio di un operaio; la tassazione sul lavoro è più alta di quella sulla rendita finanziaria: è normale? Landini accenna anche ai profitti delle aziende farmaceutiche.La tassazione va aumentata nella misura che serve per sostenere reddito e pensioni».
E poi il tema del precariato: «Ai giovani non possiamo lasciare un futuro che è un eterno presente». Landini propone un’unica forma di contratto, finalizzata alla stabilità del lavoro.
Sulla crisi energetica: «Serve un nuovo piano energetico, non sono state fatte le scelte necessarie per le rinnovabili: si investa sulle rinnovabili. Invece di comprare dalla Cina si creino qui le filiere produttive».
Cisl e «Putin contro l’Europa»
Luigi Sbarra, segretario generale Cisl: «Pace e riconciliazione oggi servono più che mai». Il solo colpevole della situazione umanitaria in Ucraina è l’autocrate Putin, con il suo brutale disegno imperialista e liberticida, «rivolto non solo a Kiev ma all’Europa e ai suoi valori». Dal primo istante è stato chiaro che c’è stato un aggressore, e un aggredito: sarebbe un errore gravissimo mettere sullo stesso piano vittime e carnefici, oppressi e oppressori. «Il sostegno alla popolazione ucraina deve essere concreto, pieno, tangibile, così come inflessibili devono essere le sanzioni al Cremlino. Non c’è deserto che possa essere chiamato pace. Che pace vuole chi lancia missili sull’Onu? Non può esserci vera pace senza vera giustizia, in Italia, in Europa, nel mondo. Non è pace quella dettata da chi con la violenza e la forza delle armi vuole spostare i confini dell’Europa perché non tollera che la democrazia si avvicini alle porte di casa». Si accetti una tregua, si dia pieno mandato alle Nazioni Unite per un negoziato.
Il lavoro non può essere causa di morte – il passaggio sulla sicurezza sul lavoro. La sicurezza «non è un costo ma un investimento». Insieme ai lavoratori, e non sul loro corpo e sul loro sangue: serve una svolta immediata, non abbiamo più sangue da dare. Più controlli, una patente a punto per le aziende legata anche agli appalti.
Il “Recovery Energia” e la tassa sugli extraprofitti
Servono politiche che fronteggino con determinazione le conseguenze della crisi, energetica, dell’inflazione, prosegue il segretario Cisl. L’Ue pare aver finalmente abbandonato gli strumenti sbagliati dell’austerità finanziaria. Ma bisogna andare avanti, fare di più, costruire un’Europa sociale. Chiediamo un Recovery Energia. Va rinegoziato un patto nuovo.
Va alzata la tassazione extraprofitti delle multinazionali dell’energia, della logistica. I contratti di istruzione, sanità, enti locali vanno rinegoziati. A Draghi Sbarra chiede «una fase di interlocuzione stabile per un nuovo moderno patto sociale».
Da Uil messaggi al governo e all’Ue
Pierpaolo Bombardieri, segretario generale Uil, cita san Francesco: facciamo il necessario, poi il possibile, e arriveremo all’impossibile. In cima al necessario mette la lotta al precariato, evidenziando le lacune del nostro paese.
Un messaggio al governo Draghi: «Spesso veniamo a sapere delle scelte del consiglio dei ministri dai giornalisti: se è questo il vostro modello di dialogo sociale, tenetevelo».
«Chiedere aumenti non è eversivo, quando Bonomi attacca la richiesta di alzare i salari… Venga in fabbrica con noi».
Uil sottolinea la sua posizione sul salario minimo: «Siamo favorevoli al salario minimo, ma non deve scalfire i contratti nazionali, deve partire da quelli: il salario minimo deve coincidere coi minimi contrattuali».
Bombardieri manda anche una sfilza di messaggi di livello europeo: se l’Ue sta per procedere con l’embargo sul petrolio bisogna pensare alle ricadute sociali e «rifinanziare con bond europei» il peso di queste iniziative. «Serve un nuovo Sure», dice alludendo al programma Ue di cassintegrazione avviato in pandemia. Nell’agenda dei desiderata mette anche «la tassazione sugli extraprofitti al trenta per cento, allargata agli extraprofitti fatti per pandemia e guerra: la stessa Commissione calcola 200 miliardi disponibili». Basta, dice, con «l’austerity e le politiche liberiste, basta con il patto di stabilità».
Parole anche sul tema della sicurezza sul lavoro. Bombardieri chiede una procura nazionale che si occupi di sicurezza dal lavoro e niente appalti pubblici per le aziende responsabili di incidenti sul lavoro.
Il mondo della scuola: «Armi chiamano armi»
I rappresentanti del mondo della scuola invocano «un grande movimento per la pace, ora!». La cancellazione di un corso su Dostoevskij è stata per fortuna sventata. «Armi chiamano armi». Non investiamo nelle armi! Fermatevi! Investiamo in istruzione! Se non vi fermate vi fermeremo noi. Non è il forte sul più forte, ma la giustizia globale, a restituire pace, in un mondo complesso ma ricco di bellezza.
Il messaggio di Mattarella alla piazza di Assisi
«In questo primo maggio, che ritrova le persone riunite per affermare il valore del lavoro, desidero inviare un saluto alle Confederazioni sindacali che si riuniscono questa mattina ad Assisi per testimoniare che lavoro, pace, sviluppo sono parti inscindibili di uno stesso insieme», le parole del presidente della Repubblica.
Il 1 maggio comincia da Portella
«E ancora una volta saremo su quel pianoro dove mafia, agrari e forze reazionarie trucidarono donne, uomini, vecchi e bambini per fermare il cambiamento e le lotte per il lavoro, la democrazia, la libertà», scrive la Cgil di Palermo.
«Quest’anno, dopo due anni di pandemia e di lotta al virus saremo come sempre e di nuovo a Portella della Ginestra per il Lavoro, per i diritti, per la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro, per l’ambiente, per la libertà di informazione, per i giovani, i migranti, gli anziani, le persone non autosufficienti, contro il lavoro nero, precario e ogni forma di sfruttamento, contro tutte le mafie, le violenze, le discriminazioni di genere, ma ci saremo con una motivazione in più: l’impegno per la Pace, contro tutti i fascismi e tutti i razzismi! Dal 24 febbraio, la guerra in Ucraina, scatenata dalla Russia di Putin, dai nuovi nazionalismi e dalla ideologia sovranista, sta facendo strage di vite innocenti, riducendo le città in cimiteri, minacciando un conflitto mondiale e una catastrofe atomica. Questa guerra va fermata! Tutte le guerre vanno fermate!»
I sindacati insieme
I leader Cgil, Cisl e Uil parleranno da Assisi, per la prima volta insieme dopo lo strappo sulla guerra. Leggi l’analisi di Daniela Preziosi.
L’agenda delle manifestazioni
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