Sul tema della cittadinanza un’alleanza è possibile. Complici le Olimpiadi di Parigi e lo sfregio razzista al murale su Paola Egonu, Forza Italia scopre la sua anima liberale e rivela di star lavorando a una proposta di legge sullo ius scholae. Un modo come un altro per dire che gli azzurri, forse anche grazie alla “spinta” di Marina Berlusconi, sarebbero d’accordo a che i minori stranieri nati in Italia, o che vi abbiano fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età, diventino cittadini italiani a condizione di aver frequentato e concluso regolarmente un ciclo scolastico. Un passo in avanti, il loro, che sì arriverebbe in ritardo rispetto a quanto avviene negli altri paesi europei, ma che già fa storcere il naso agli esponenti della Lega. Che, così come Fratelli d’Italia, ha già ribadito il proprio “no” a qualsiasi tipo di “estensione” della cittadinanza a chi nasce in Italia da genitori di nazionalità straniera, i cosiddetti italiani di fatto.

Lo stesso Matteo Salvini è intervenuto sulla questione senza lasciare margini di confronto. Ma i forzisti potrebbero trovare comunque una “sponda” nelle opposizioni. Alessandro Alfieri, senatore del Partito democratico e responsabile del settore Riforme, sul punto è chiaro. «Il Pd è pronto a dialogare con Forza Italia».

Come giudica quest’apertura di FI sul tema della cittadinanza?

Per ora della proposta di legge sullo ius scholae da parte di Forza Italia abbiamo letto solo sui giornali. È un tema serio, importante, che non vorremmo si esaurisse in una boutade d’agosto o in una mera strumentalizzazione. Qualora, invece, ci accorgessimo di un reale spirito riformista interno a FI saremmo effettivamente disposti ad aprirci al dialogo, a trovare una posizione di sintesi, a confrontarci con loro in aula.

I “vecchi” testi di riforma sulla cittadinanza precedentemente presi in esame in parlamento – testi che appunto legavano l’acquisizione della cittadinanza al compimento di un ciclo di studi – non hanno avuto buon esito. Il percorso iniziato nel 2018 non ha portato a una riforma. Nel giugno del 2022, si è arenato. E il tema dello ius scholae è scomparso dall’agenda politica.

Sì, già nelle scorse legislature il Partito democratico ha cercato posizioni di sintesi. Non è stato possibile, non ci è stato permesso di andare avanti. Noi siamo per lo ius soli, vogliamo una riforma che lo introduca. Ma, ribadisco, se Forza Italia sul tema fosse seria e se ci accorgessimo della reale volontà di cambiamento del partito, saremmo disposti a discuterne.

Sareste disposti a parlare anche del solo ius scholae? Forza Italia d’altronde ha già rassicurato la Lega che sullo ius soli puro non arretrerà.

Da sempre il Pd è per lo ius soli: chi nasce in territorio italiano da genitori stranieri ha diritto alla cittadinanza italiana. È una norma di civiltà. Ma iniziare a parlare con la maggioranza di ius scholae, che al contrario dello ius soli lega l’acquisizione della cittadinanza al compimento di un ciclo di studi della durata di cinque anni, sarebbe già un inizio, un primo passo. Un punto di partenza. E noi come paese siamo già in ritardissimo su queste questioni che hanno a che fare con i diritti di tutti. Sono norme da troppo dimenticate e negate.

Tra di voi c’è qualcuno che potrebbe opporsi al dialogo con Forza Italia?

Assolutamente no. Sul tema della cittadinanza siamo tutti uniti, è un tema che trova la massima condivisione all’interno del partito. La nostra segretaria, Elly Schlein, lo ha detto nei giorni scorsi, rilanciando l’argomento e la necessità di una riforma incentrata proprio sullo ius soli.

Avete già avuto modo di leggere o visionare la proposta di legge sullo ius scholae di cui parla Forza Italia?

No. Ecco perché è difficile giudicarla, valutarla. Lo faremo in aula, qualora una proposta effettivamente esistesse. In quella sede continueremo a batterci per i diritti. Quello che non vogliamo è che si prendano in giro le “seconde generazioni”.

La Lega, invece, resta della sua posizione. «La legge sulla cittadinanza va benissimo così, e i numeri di concessioni (Italia prima in Europa con oltre duecentotrentamila cittadinanze rilasciate, davanti a Spagna e Germania) lo dimostrano. Non c’è nessun bisogno di ius soli o scorciatoie», ha detto nei giorni scorsi Matteo Salvini. Cosa ne pensa?

La chiusura della Lega e dei leghisti sembra netta. Il partito rimane, parrebbe, della sua posizione. E la sua posizione sta “indietro" rispetto a quella dell’Europa che sul tema della cittadinanza da ormai molto tempo ha assunto visioni assolutamente aperte e liberali. Adesso, come dicevo, speriamo che Forza Italia faccia sul serio e che la sua non sia esclusivamente una trovata, un ritorno di interesse, un modo per stare sui giornali anch© Riproduzione riservata

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