Il governatore della Banca d’Italia Ingazio Visco ha concluso il suo mandato da governatore della Banca d’Italia con un allarme. La risalita dello spread sui titoli di stato dell'Italia deriva da vari fattori ma è superiore a quello di altri Paesi simili e riflette «probabilmente» il fatto che «gli investitori temono per la capacità di sviluppo dell’Italia e percepiscono che, anche per questa ragione, il bilancio pubblico non è ancora in equilibrio».

Lo ha rilevato alla presenza del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, durante suo intervento alla 98esima giornata del risparmio organizzata dall’Acri, l’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio. Evento che arriva alla vigilia della discussione della legge di bilancio, appena arrivata in parlamento.

Il tema della giornata di quest’anno è stato “Il valore del Risparmio nell’era dell’incertezza”. Il differenziale di rendimento tra i titoli di Stato decennali dell'Italia e quelli tedeschi, lo spread è tornato a crescere negli ultimi mesi, ha ricordato Visco, toccando i 200 punti base, dopo la sensibile riduzione registrata in primavera.

E resta «significativamente superiore a quello osservato in altri paesi europei a noi simili, tra cui la Spagna e il Portogallo. L’aumento dello spread riflette senza dubbio anche fattori globali, non specifici del nostro paese», come la politica monetaria e gli equilibri geopolitici internazionali. Sui timori attorno al debito italiano, secondo Visco «si può partire dalla considerazione che l'economia italiana dispone di fondamentali nel complesso solidi».

Il risparmio del settore privato è elevato e il suo debito è contenuto. «Una rapida riduzione del disavanzo che preservi, la qualità della spesa, rafforzerebbe la sostenibilità a lungo termine del nostro debito pubblico - ha proseguito il governatore - ciò rappresenta il contributo principale che la politica di bilancio può e deve dare alla tutela del risparmio delle famiglie italiane, non solo di quello investito direttamente in titoli di Stato.

Ma la sfida più importante per il paese resta quella di realizzare riforme e investimenti capaci di spingere verso l'alto il tasso di crescita potenziale». Il risparmio riguarda solo le famiglie con redditi medio alti. E, ha notato Visco, «la ricchezza netta delle famiglie è diminuita a 10 mila miliardi», si è ridotta «di oltre 6,21 per cento rispetto al 2021 per metà a causa dell’inflazione».

Giorgetti

Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha detto che il governo sta studiando «come migliorare le garanzie alle imprese», ma anche che sarà fondamentale il ruolo delle banche e delle assicurazioni. «La crisi ci ha insegnato quanto sia fondamentale che gli stati facciano gioco di squadra».

E ha citato lo storico presidente della Repubblica Luigi Einaudi e «il senso della parsimonia come ne scriveva»: «L’atto di consumo non era sano senza l’atto spirituale di ponderarlo con la prudenza del futuro». Contro «la logica del debito e del sussidio».

Intanto a livello europeo si discute il nuovo patto di stabilità e crescita, e su quel fronte l’Italia non è messa benissimo. La posizione italiana di «riconoscere uno spazio adeguato ad alcune tipologie di spese per investimenti, con particolare riferimento a quelli, assai consistenti, che stanno impegnando i nostri sistemi economici nelle difficili transizioni e in relazione alle maggiori esigenze di sicurezza e difesa», «non trova ampio consenso» ma «noi la ribadiamo con forza».

Il telegramma di Mattarella

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha mandato un telegramma, ricordando come la guerra in Ucraina abbia portato inevitabili conseguenze nel tessuto economico, e adesso si sono aggiunti gli attacchi sulla Striscia di Gaza dopo l’attentato di Hamas. «Il ruolo di risparmio e dei suoi impieghi per stabilità, sviluppo e coesione e sociale» va difeso dall’inflazione: «Compito primario al quale la Repubblica è tenuta per Costituzione». Una «responsabilità accresciuta» per le banche ha proseguito il testo. «Non si farà mai abbastanza per la resilienza» di cittadini e imprese. Bisogna offrire «un clima positivo e di sicurezza, una responsabilità che non può essere evasa». 

Povertà ereditaria

In apertura è intervenuto il presidente di Acri, Francesco Profumo; il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. Dopo i saluti, il video del Commissario europeo, Paolo Gentiloni ha parlato dell’importanza di dare sicurezza. Profumo tra clima e prezzi energetici ha avvertito su come stiano aumentando le disuguaglianze e la povertà «record di 5,6 milioni di persone, il 9,4 per cento della popolazione. Un italiano su dieci, e 1,4 milioni sono minori».

La povertà inoltre è «ereditaria. L’ascensore sociale funziona solo in discesa» e questo ha un impatto psicologico: «Sembra essersi erosa la speranza» e «il tasso di astensione alle elezioni può essere eletto come un segnale».

Il risparmio italiano è prevalentemente fermo sui conti correnti, e questo «ha determinato una forte erosione del suo valore reale a causa dell'impennata dall’inflazione, seguita alla crisi energetica e che, seppur in fase di rallentamento, non è ancora tornata a livelli accettabili». Il risparmio degli italiani è distribuito «in maniera fortemente diseguale e risulta radicalmente concentrato: si stima che il 60% di queste risorse appartengano al 20% delle famiglie più abbienti».

Non solo: «Oggi gli italiani che risparmiamo investono pochissimo- continua- acquistano titoli di stato, e questo è certamente positivo, e poi privilegiano strumenti finanziari esteri. È necessario un cambio di paradigma culturale, che contribuisca a far crescere gli investimenti del risparmio, che lo faccia convergere verso l'economia italiana e le Pmi, fino ad aprirsi anche al cosiddetto “ecosistema del capitale di rischio”».

Profumo ha voluto ricordare il presidente del Consiglio Mario Draghi: «Sul Pnrr siamo in uno stadio talmente avanzato che possiamo permetterci un bilancio». Adesso, «rischiamo di perdere una straordinaria occasione». E poi ha ringraziato l’ex ministro Vittorio Colao, per la digitalizzazione.

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