La ministra ha risposto durante il question time a un’interrogazione sulla vicenda dei suoi titoli di studio, messi in discussione da un’inchiesta del Fatto quotidiano
Sulla laurea della ministra del Lavoro una operazione di «dossieraggio», secondo Marina Elvira Calderone, interpellata durante un question time sui dubbi sollevati dal Fatto quotidiano.
«Non mi farò intimidire» dagli attacchi, ha detto di fronte all’aula della Camera, ribadendo la correttezza e la piena «legittimità e validità dei titoli di studio oggetto delle insinuazioni, conseguiti secondo i percorsi previsti dall’ordinamento e in conformità con la normativa».
«Le tesi avanzate, oltre a presentare un’impostazione chiaramente pregiudiziale, si fondano su informazioni parziali e, in alcuni casi, manifestamente distorte» ha continuato la ministra, aggiungendo che «dal conseguimento di questi titoli, peraltro, non è scaturito alcun vantaggio professionale o politico».
Calderone ha parlato dell’inchiesta come di «una vera e propria operazione di dossieraggio: un’azione basata sull’estrazione e la diffusione illecita di dati personali, con evidenti finalità diffamatorie e strumentali». Ed «è veramente preoccupante che alcune forze politiche dell’opposizione scelgano di fondare la propria iniziativa parlamentare su un simile impianto, anziché confrontarsi nel merito delle politiche pubbliche e delle riforme» ha aggiunto.
La richiesta emersa dall’interrogazione, per Calderone non è «una legittima richiesta di chiarimenti, ma a un attacco deliberato alla nostra azione riformatrice». Insomma, una critica per i suoi “successi”: «Evidentemente - ha detto rivolgendosi all'opposizione - non sopportate i risultati ottenuti da questo governo».
L’inchiesta
Il Fatto quotidiano ha sollevato nei giorni scorsi perplessità sulla legittimità dei titoli di studio ottenuti da Calderone alla Link university. La ministra si sarebbe laureata nel 2016 con 110 e lode, sebbene la media degli esami da lei sostenuti avrebbe dovuto portare a un voto di 99/110. La media che emerge dall’Anagrafe nazionale dei laureati del ministero dell’Istruzione indicherebbe inizialmente una media di 96, ma l’università Link le avrebbe attribuito altri tre esami, registrati senza voto e sostenuti il 3 marzo e il 23 giugno 2016. Grazie a queste tre prove, la media salirebbe a 99/110, comunque un voto lontano dalla performance finale dei pieni voti (con la lode).
Altro mistero per quanto riguarda la triennale di Calderone: non si sa dove l’abbia conseguita, ma poi, nell’anno accademico 2012/2013, risulta secondo il quotidiano addirittura iscritta contemporaneamente a una laurea triennale e al primo anno di una magistrale. Un incrocio impossibile, considerato che per iscriversi alla biennale è necessario il titolo triennale.
Ma ci sarebbero questioni che non tornano anche sui docenti dell’università Link. La stessa ministra avrebbe insegnato Relazioni industriali per un periodo, ma nell’elenco dei professori sarebbe presente anche quello del marito di Calderone, Rosario De Luca, oggi presidente dei consulenti del lavoro.
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