L’ex deputato Cinque stelle continua a chiedere le dimissioni della presidente del Senato, anche per la vicenda dei 270.000 euro di lavori effettuati nella sua abitazione di Padova a carico del ministero dell’Interno
L’ex deputato del Movimento 5 stelle Alessandro Di Battista ritorna alla corsa per il Quirinale terminata sull’inopportunità della permanenza di Maria Elisabetta Casellati nella carica di presidente del Senato. Tra le questioni che solleva, il leader, ancora influente nell’ambiente Cinque stelle, cita l’articolo di Domani sui lavori effettuati da Casellati nel palazzetto di sua proprietà.
«La Casellati si è proposta Presidente della Repubblica, ha fatto “campagna elettorale” su di sé dall'alto della sua carica istituzionale, ha telefonato urbi et orbi mendicando un voto, si è messa a disposizione solo di una coalizione politica andandosi a schiantare ed infangando la carica che ricopre» scrive Di Battista.
«Carica che aveva già ampiamente delegittimato con comportamenti poco etici (seppur, legali) come il bulimico utilizzo dei voli di Stato in pandemia o i 270.000 euro fatti spendere alla prefettura per la ristrutturazione di un palazzetto di sua proprietà».
Il caso
Casellati aveva fatto spendere il denaro al ministero dell’Interno allora in mano a Matteo Salvini. Il ministero ha investito una somma monstre per la sicurezza della casa di Padova della presidente del Senato e di suo marito.
I lavori di ristrutturazione sono già costati 175 mila euro: cambiati tutti gli infissi e le finestre. Altri 95 mila euro sono già stati preventivati per il muro del giardino. «Motivi di sicurezza» dice la prefettura. Domani ha sentito Mattarella, Fico e gli ex presidenti Boldrini e Grasso: tutti hanno negato investimenti pubblici nelle loro abitazioni.
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