Dopo la vicenda del pandoro Balocco, Chiara Ferragni è stata iscritta nel registro degli indagati con l’accusa di truffa aggravata anche per il caso delle uova di Pasqua e della bambola Trudi
Chiara Ferragni ora dovrà rispondere anche dell’accusa di truffa aggravata per la vicenda delle uova di Pasqua di Dolci Preziosi e per la bambola Trudi con le sue fattezze lanciata sul mercato nel 2019. Il nome dell’influencer è infatti iscritto nel registro degli indagati della Procura di Milano non solo per il pandoro Balocco ma per altri due episodi.
Dolci Preziosi usò l’immagine di Chiara Ferragni nel 2021 e poi nuovamente nel 2022 per pubblicizzare le uova di Pasqua. Sulla confezione di queste c’era scritto: «Sosteniamo i Bambini delle Fate». Lo slogan suggeriva che i ricavati sarebbero andati all’associazione citata, che si occupa di eventi finalizzati all’inclusione di bambini e ragazzi autistici. Tuttavia la donazione, fatta unicamente dall’azienda Dolci Preziosi e non dalla Ferragni, è stata effettuata in precedenza e consisteva in 36mila euro, a fronte del cachet di 1,2 milioni guadagnato dall’influencer.
La bambola realizzata in collaborazione con Trudi era stata venduta da Ferragni sul sito The Blonde Salad a partire dal maggio 2019, a seguito delle richieste dei fan che l’avevano vista apparire nelle foto e nei video del suo matrimonio. In un post su Instagram l’influencer aveva scritto: «Tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore». La Ceo e fondatrice dell’associazione, Ross Ellis, ha da poco smentito le affermazioni di Ferragni in merito alle donazione, affermando di non conoscerla e alludendo così al fatto di non aver mai ricevuto soldi dall’influencer.
Dopo la vicenda Balocco, Ferragni era ricomparsa sui social con un video su Instagram, scusandosi per aver commesso un «errore di comunicazione» e aveva poi donato 1 milione di euro all’Ospedale infantile Regina Margherita di Torino, cioè il presunto beneficiario della campagna pubblicitaria del pandoro, in cui si dichiarava che l’azienda dolciaria, insieme all’influencer, sosteneva l’acquisto di un nuovo macchinario per il trattamento dell’osteosarcoma e del sarcoma di Ewing.
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