- «Chi limita oggi la nostra libertà è il virus non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo». «Se la legge non dispone diversamente si può dire “in casa mia il vaccino non entra”. Ma non si può dire per ambienti comuni, per gli spazi condivisi».
- «Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere un’assoluta priorità».
- Il presidente non parla della fine del mandato. Ma avverte le forze politiche: la pandemia non è alle spalle, il Pnrr è un impegno, «non si rivolga attenzione prevalente a questioni non altrettanto pressanti».
La vaccinazione «è un dovere morale e civico», la pandemia «non è ancora alle nostre spalle», «il virus è mutato e si sta rivelando ancora più contagioso», il vaccino non ci rende «invulnerabili» ma «soltanto grazie ai vaccini siamo in grado di contenerlo». Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella apre gli splendidi giardini del Quirinale anche alla cerimonia del Ventaglio, il tradizionale saluto alla stampa parlamentare prima della pausa estiva, «in quello che lei ha definito l’ultimo anno del suo mandato», dice il presidente dei cronisti parlamentari Marco Di Fonzo.
Il settennato scade all’inizio del febbraio 2022, il 2 agosto prossimo inizia il «semestre bianco», la fase finale dell’incarico in cui il Colle non ha più il potere di scioglimento delle camere. Occhi e orecchie dei cronisti sorvegliano se mai il presidente tradisce l’intenzione di accettare un secondo mandato, o invece quella di sottrarsi, eventualità a cui qualche volta negli scorsi mesi è sembrato alludere.
Ma Mattarella non fa nessun cenno alla questione. Ma parla di problemi urgenti. Innanzitutto della pandemia. Dopo il presidente del consiglio, anche lui è durissimo nella replica indiretta a tutte le sfumature di «no vax». «Auspico fortemente che prevalga il senso di comunità, un senso di responsabilità collettiva. La libertà è condizione irrinunciabile, ma chi limita oggi la nostra libertà è il virus non gli strumenti e le regole per sconfiggerlo». Una risposta alle piazze negazioniste, sempre meno frequentate, ma anche ad alcune forze della maggioranza: «Se la legge non dispone diversamente si può dire “in casa mia il vaccino non entra”. Ma questo non si può dire per ambienti comuni, per gli spazi condivisi, dove le altre persone hanno il diritto che nessuno vi porti un alto pericolo di contagio».
Parole preoccupate anche sulla scuola: il presidente sottolinea i sacrifici della comunità scolastica. «Ne abbiamo registrato danni culturali e umani, sofferenze psicologiche diffuse che impongono di reagire con prontezza e con determinazione». Il crollo delle competenze di una parte larga degli studenti certificata dai risultati dei test Invalsi è stato un giudizio inappellabile sulla didattica a distanza. «Occorre tornare a una vita scolastica ordinata», prosegue, «e colmare le lacune che si sono formate. Il regolare andamento del prossimo anno scolastico deve essere un’assoluta priorità. Gli insegnanti, le famiglie, tutti devono avvertire questa responsabilità, questo dovere, e corrispondervi con i loro comportamenti».
C’è anche una preoccupazione per i prossimi mesi: Mattarella dà atto alle forze di maggioranza e di opposizione e «ai governi che si sono succeduti durante la pandemia» di aver seguito «uno spirito di sostanziale responsabilità repubblicana». Ma visto che la pandemia non è finita e il Pnrr è una priorità, conta «che non si rivolga attenzione prevalente a questioni non altrettanto pressanti».
E poi qualche considerazione «in tono più leggero», che invece sembra un vademecum per i prossimi mesi. Alla politica: «Il virus dell’autoreferenzialità» è «molto presente nella politica: personalmente rammento continuamente a me stesso di tenerlo lontano». E alla stampa: attenti alle fake news, proprio quelle che circolano intorno al palazzo del Colle. Mattarella spiega che una non smentita non è una notizia confermata.
«Vista la diffusa abitudine di trincerarsi fantasiosamente dietro il Quirinale quando si vuole opporre un rifiuto o di evocarlo quando si avanza qualche richiesta, il presidente della Repubblica sarebbe costretto a un esercizio davvero arduo e preminente: smentire tutte le fake news, fabbricate, sovente, con esercizi particolarmente acrobatici. Faccio appello alla professionalità dei giornalisti e alla loro etica professionale». Vale per i prossimi mesi di ricerca di un nuovo inquilino del Colle, per il passato, forse anche per il presente. In queste ore alla camera la maggioranza cerca un accordo sulla riforma della giustizia. Sulla quale è stato tirato in ballo il Colle, forse non del tutto a proposito.
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