Salvini ha convocato il Consiglio federale. Torna a parlare di sconti sui carburanti, superamento della Fornero e rottamazione delle cartelle esattoriali e avverte: «Alle prossime politiche il centrodestra vince solo unito». Giancarlo Giorgetti non ha partecipato: «Ci vedremo in settimana»
Il segretario della Lega Matteo Salvini non è comparso davanti alle telecamere per commentare il flop del referendum ma ha convocato con urgenza il Consiglio federale della Lega e solo dopo ha tenuto una conferenza stampa. I suoi, assicura, convocati d’urgenza a Milano «hanno fatto solo proposte e non c’è stata mezza polemica, neanche sulla Russia. Ma è poco carino chiederlo a me, chiedetelo agli altri così la risposta sarà super partes». Anche se tra gli altri non c’è il ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti che non ha partecipato, per motivi personali assicura: «Ci vedremo in settimana». Molti dei big, raccontano dalla Lega, se c’erano, c’erano su zoom.
Il collante del centrodestra
Con queste premesse Salvini non arretra: «Lo sforzo della Lega di essere collante del centrodestra, anche sacrificandosi in prima persona, è la strada vincente» ha detto il segretario della Lega da via Bellerio a Milano, commentando il risultato delle amministrative e sottolineando fra l'altro il «contributo» del partito a Palermo e Genova. E avverte: «Alle prossime politiche il centrodestra vince solo unito. Chi pensa ad altri schemi non fa il conto con gli elettori». E sui sindaci dice che si aspetta che «la truppa dei sindaci leghisti» passi «da 59 e 60» e si è messo a elencare pure i piccoli comuni e i luoghi di villeggiatura: «Castrocaro, Ponza, Forte dei Marmi e Messina».
Sul referendum ha ringraziato il senatore Roberto Calderoli e di fatto ha archiviato così la disfatta, mentre stamattina è partito il vertice nella sede della Lega a Milano alla presenza del segretario. Sul tavolo, a quanto fanno trapelare i leghisti, solo temi economici con il ritorno dei cavalli di battaglia: dalla rottamazione delle cartelle esattoriali al superamento della Fornero, fino agli sconti sui carburanti. Anche se, prosegue il segretario, «ci aggiorneremo dopo i ballottaggi».
L’impegno di Salvini
Il leader ha detto che proseguirà l’impegno per continuare la battaglia per le riforme. In attesa dello spoglio delle amministrative – dove ha registrato «cauta soddisfazione» per le notizie che danno il centrodestra in vantaggio –, è tornato soprattutto sui temi economici che ripropone periodicamente.
Mentre si aspetta di capire il reale risultato della Lega e della nuova lista Prima l’Italia che ha debuttato al sud, il segretario ha deciso di «fare il punto sulla preoccupante situazione economica dell’Italia».
Stipendi, Fornero e cartelle
Numerosi, comunica la Lega, gli interventi e le proposte, tra cui l’adeguamento di stipendi e pensioni all’aumento del costo della vita.
Salvini, che in vista delle elezioni politiche del 2018 si era lanciato sulla campagna per la riduzione della accise, torna a parlare di sconti sui carburanti adesso che il governo ha già messo in campo le prime misure. Ha sottolineato la necessità di rinnovare entro giugno gli sconti per benzina e diesel, oltre alle bollette di luce e gas. «Sono temi su cui il leader della Lega si è già confrontato col ministro Daniele Franco», dice il comunicato. Al ministero il fedelissimo sottosegretario Federico Freni, vicino al predecessore leghista Claudio Durigon.
Torna infine la madre di tutte le battaglie: la nuova rottamazione delle cartelle esattoriali. «È una delle proposte emerse nel corso della riunione in via Bellerio a Milano con Matteo Salvini».
Altre richieste della Lega sono: detassare straordinari e premi di produzione, «lavorare a una riforma delle pensioni equa superando la legge Fornero», tema portato avanti in passato dall’ex sottosegretario Durigon, e infine prevedere un tetto europeo allo spread per evitare speculazioni contro l’economia italiana.
Su queste premesse ripartirà il dialogo della coalizione, con Salvini che ripete: «Chi farà il presidente del Consiglio lo decidono gli italiani, io lavoro perché sia un centrodestra unito, poi è ovvio che chi prende un voto più vince».
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