Il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti ha letto il comunicato dove ha annunciato che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha rassegnato le dimissioni. Come da prassi il presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha chiesto che il governo resti comunque in carica per il disbrigo degli affari correnti. Il presidente della Repubblica avvierà mercoledì pomeriggio un giro di consultazioni
Giuseppe Conte ha rimesso il suo mandato nelle mani del presidente della Repubblica. Nel consiglio dei ministri di questa mattina partito alle 9:25 e concluso alle 10:05 il presidente del consiglio ha annunciato ai ministri le sue dimissioni, quindi si è recato a mezzogiorno al Quirinale. Si è confrontato con il presidente della Repubblica durante un colloquio durato 29 minuti.
Cosa succede ora?
Il segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti ha letto il comunicato dove ha annunciato che il presidente ha rassegnato le dimissioni. Come da prassi il presidente della Repubblica si è riservato di decidere e ha chiesto che il governo resti comunque in carica per il disbrigo degli affari correnti. Mattarella avvierà mercoledì pomeriggio un giro di consultazioni e sarà reso noto il calendario tramite ufficio stampa.
Le consultazioni
Il presidente della Repubblica dovrà confrontarsi con le alte cariche dello stato, il presidente della Camera, Roberto Fico, e del Senato, Elisabetta Casellati. Quindi riceverà i gruppi parlamentari di Camera e Senato. Ognuno selezionerà una delegazione, infatti oltre ai parlamentari solitamente partecipano alle consultazioni anche i leader dei partiti.
Ogni gruppo indicherà le prospettive di maggioranza e suggerirà un nome. Se emergerà chiaramente una maggioranza, Mattarella potrà decidere di affidare direttamente l’incarico di formare un nuovo governo – attualmente M5S, Pd e LeU hanno dichiarato di puntare di nuovo su Giuseppe Conte – , oppure se procedere all’affidamento di un incarico esplorativo qualora il nome non emerga con chiarezza.
Di fronte all’impossibilità di trovare una maggioranza alternativa il presidente della Repubblica può decidere di puntare su un governo di unità nazionale che traghetti il parlamento verso nuove elezioni quindi sciogliere le camere e, a quel punto, indire elezioni. L’ipotesi di governo tecnico, guidato magari da Mario Draghi come si è detto nelle scorse settimane, in realtà sembra difficile da realizzare nei fatti, visto che non è chiaro quale maggioranza lo appoggerebbe.
Dipenderà tutto da cosa accadrà nelle prossime ore.
Nuove delegazioni
In queste consultazioni ci saranno nuove delegazioni rispetto a quelle del 2019 che hanno portato alla formazione del governo giallo rosso. Le incognite sono molte. Italia viva dovrebbe partecipare con una delegazione a sè stante, e non si sa quale nome proporrà per la carica di presidente del consiglio.
Attualmente al Senato si sta lavorando per formare un nuovo gruppo che sostenga Conte e partecipi alle consultazioni come nuova entità politica. Ne faranno parte i senatori che hanno deciso di sostenere Conte nel corso della fiducia ma ancora non è chiaro chi altro ne dovrebbe fare parte. In queste ore si è parlato anche di maggioranza “Ursula” , ovvero di una maggioranza europeista che appoggi Conte di cui dovrebbe fare parte Forza Italia.
I forzisti finora hanno smentito l’ipotesi di appoggiare Conte, e soprattutto hanno dichiarato di non avere l’intenzione di staccarsi dalle altre parti del centro destra, ovvero la Lega di Matteo Salvini e Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni.
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