- Il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, in un'intervista a La Stampa frena i facili entusiasmi: «Sarà necessario un Natale diverso, altrimenti crescerà di nuovo la curva. A partire dagli spostamenti tra regioni, che dovranno essere limitati».
- Il viceministro ha aggiunto: «In questo momento dobbiamo continuare a dare ossigeno agli ospedali. Per ora lascerei tutto così, congelato, e a gennaio inizierei a valutare un allentamento delle misure per i ristoratori, ma anche per teatri e cinema».
- Sul tema vaccini infine Sileri sottolinea: «Il vaccino non sarà obbligatorio per nessuno».
«Siamo lontani dal cantare vittoria. Sarà necessario un Natale diverso, altrimenti crescerà di nuovo la curva. A partire dagli spostamenti tra regioni, che dovranno essere limitati». Lo ha detto il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri in un'intervista a La Stampa.
«È brutto dirlo, ma credo sia necessario» vietarli, ha aggiunto. «Dobbiamo ridurre le possibilità di contagio. Entro la fine di dicembre è verosimile che la maggior parte delle regioni siano in fascia gialla e a quel punto sarebbero sufficienti i pranzi di Natale con dei positivi a tavola per rischiare una strage».
Il viceministro ha aggiunto: «I ristoratori vanno liberati, facciamoli riaprire, ma dopo le festività natalizie. In questo momento dobbiamo continuare a dare ossigeno agli ospedali. Ci sono ancora troppe terapie intensive e troppi reparti pieni. Per ora lascerei tutto così, congelato, e a gennaio inizierei a valutare un allentamento delle misure per loro, ma anche per teatri e cinema».
Sul tema vaccini Sileri sottolinea: «Nessun obbligo. Vediamo come procede l'adesione alla campagna vaccinale in questi primi mesi. Dopo tutto quello che abbiamo passato, credo che ci sarà una corsa alla vaccinazione».
L’obbligo «Penso che non servirà, se non per alcune categorie più esposte, come quella degli operatori sanitari. Non possiamo nemmeno permettere di far entrare ancora il virus nelle Rsa. La protezione di gregge si raggiunge intorno al 70% di vaccinati, ma di questa percentuale a noi interessano soprattutto gli over 65, che sono 14 milioni», ha aggiunto.
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