L’ordinanza è già stata firmata e ha effetto immediato. La misura arriva come precauzione per la mutazione del virus riscontrata nel paese estero e durerà fino al 6 gennaio: «Sembrerebbe che i vaccini possano funzionare anche per questa variante». Intanto vietato l’ingresso in Italia a chi abbia transitato dalla GB negli ultimi 14 giorni, chi è già entrato dovrà effettuare un tampone.
- «In via precauzionale abbiamo deciso di fermare i voli da e per l’Inghilterra e per tutta la Gran Bretagna» lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza a Mezz’ora in più.
- L’ordinanza è già stata firmata, ha effetto immediato e sarà vietato l’ingresso in Italia a chi abbia transitato dalla Gran Bretagna negli ultimi 14 giorni, chi è già nel paese dovrà effettuare un tampone.
- Le misure arrivano dopo la conferma della mutazione del Covid-19 in Gran Bretagna: «Sembra che abbia una capacità di diffondersi più significativa», in attesa che gli scienziati si esprimano «dalle prime informazioni sembrerebbe che i vaccini possano funzionare anche per questa variante».
«In via precauzionale abbiamo deciso di fermare i voli da e per l’Inghilterra e da tutta la Gran Bretagna» lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza al programma Rai Mezz’ora in più. L’ordinanza è stata firmata oggi pomeriggio, domenica 20 pomeriggio, ha effetto immediato e resterà in vigore fino al 6 gennaio.
La misura arriva dopo la conferma della mutazione del Covid-19 in Gran Bretagna. Il ministro Speranza ha detto: «Sembra che abbia una capacità di diffondersi più significativa», in attesa che gli scienziati abbiano più informazioni il governo ha deciso la via della cautela. Speranza ha poi scritto in un post su Facebook per spiegare il contenuto dell’ordinanza. Da oggi è vietato l’ingresso in Italia a chi abbia transitato dalla Gran Bretagna negli ultimi 14 giorni, chi è già nel paese dovrà effettuare un tampone: «Ho firmato una nuova ordinanza che blocca i voli in partenza dalla Gran Bretagna e vieta l’ingresso in Italia di chi negli ultimi 14 giorni vi è transitato. Chiunque si trovi già in Italia, in provenienza da quel territorio, è tenuto a sottoporsi a tampone antigenico o molecolare contattando i dipartimenti di prevenzione».
Il ministro si è detto fiducioso sul fatto che i vaccini attualmente in fase di autorizzazione in tutto il mondo resteranno validi anche con la nuova variante: «Dalle prime informazioni sembrerebbe che i vaccini possano funzionare anche per questa variante» ma in via precauzionale «abbiamo deciso di fermare i voli tra brevissimo».
Il ministro è poi passato a parlare dei sieri, ricordando che all’inizio della campagna vaccinale «l’impatto sarà residuale sulla pandemia».
Il vaccino
L’avvio del 27 dicembre delle vaccinazioni, ha detto Speranza, dipende dall’ok dell’agenzia europea del farmaco. Ha ricordato: «Abbiamo deciso di comprare le dosi dalle 6 compagnie dei contratti Europei», attualmente solo due, Moderna e Pfizer-Biontech sono in calendario: «ci auguriamo che Ema dia l’ok. In Italia le somministrazioni sono previste a partire dal 27 dicembre». Sanofi «ha comunicato che avrà bisogno di più tempo». L’Italia ha ricordato, «ha scelto di opzionare 202 milioni di dosi. Ne servono due ad abitante», dunque circa 120 milioni per 60 milioni di abitanti.
Per Speranza «è probabile che l’Ema dia l’ok» per i vaccini Moderna e Pfizer: «Noi siamo ottimisti». Bisognerà aspettare il 21 dicembre per la riunione Pfizer-Biontech: «Quando l’Ema ci dirà ok noi non avremo dubbi sul fatto che il vaccino sia efficace», gennaio per Moderna.
La distribuzione partirà dal personale sanitario e dalle Rsa: «Poi dal personale impegnato nei servizi pubblici essenziali, arriverà anche il turno degli insegnanti». Prima «si cercherà di andare incontro a chi contraendo il virus rischia di più di perdere la vita». Interrogato sugli insegnanti ha detto che «sono nelle priorità, ma dentro le priorità sono state fatte delle scelte» e la scelta «è stata di partire dal personale sanitario e dalle Rsa, sono scelte etiche».
Infine ha ripetuto che il 7 gennaio riapriranno tutte le scuole: «Quello che siamo stati costretti a mettere in didattica a distanza sono le scuole superiori, a gennaio ripartiremo con il 75 per cento» mentre i gradi inferiori di istruzione non hanno mai chiuso i battenti.
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