La ministra dell’Interno ospite dello speciale SkyTg24 Live in Courmayeur: «Evitare la terza ondata. La polizia userà grande senso di equilibrio, perché nel momento in cui teniamo aperti i negozi lo facciamo anche per salvaguardare un certo tipo di economia. Non ci può essere una militarizzazione della città. Ma i titolari delle attività commerciali facciano rispettare le regole»
«Sarà un Natale di sacrifici, dovremo continuare con delle limitazioni alla nostra mobilità e allontanarci da quelle che erano le nostre tradizioni, fare festa tutti insieme. Ma è un sacrificio necessario che ci consentirà di affrontare l’anno nuovo in maggiore sicurezza»: la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, ospite di SkyTg24 Live In Courmayeur, ha parlato delle prossime festività, le prime in assoluto che passeremo con il Covid-19. La titolare del Viminale, parlando dei controlli effettuati dalle forze di polizia per il rispetto delle regole, ha detto che nel periodo delle feste verranno impiegate «forze di polizia in numero elevato, circa 70mila unità».
«I controlli sono necessari e si faranno – ha continuato la ministra – ma occorre un comportamento responsabile da parte di tutti noi. Dobbiamo renderci conto che dobbiamo portare sempre la mascherina, evitare assembramenti. Dal mese di settembre ad oggi sono stati fatti circa sei milioni di controlli, anche se il 50% sono stati registrati nel mese di ottobre e novembre». Nonostante ciò, durante il Natale i controlli verranno effettuati «con grande senso di equilibrio, perché nel momento in cui teniamo aperti i negozi e consentiamo lo shopping lo facciamo anche per salvaguardare un certo tipo di economia. Non ci può essere una militarizzazione della città. Allo stesso tempo occorre che i titolari delle attività commerciali pongano in essere delle precauzioni, cercando di conservare regole primarie importanti».
Lamorgese ha poi affrontato il tema degli spostamenti da e per l’estero: «Faremo dei controlli più incisivi. Si tratta di fare controlli e tamponi per chi entra e chi esce, ci saranno controlli ulteriori alle frontiere e agli aeroporti proprio per evitare che ci sia un diffondersi della pandemia. Dobbiamo stare veramente attenti perché quella di questa estate non è stata un’esperienza positiva, dobbiamo assolutamente evitare che ci sia una terza ondata», ha detto.
Spazio anche alla riapertura delle scuole, prevista nell’ultimo Dpcm per il 7 gennaio (al 75% in presenza): «Saranno coinvolti anche i prefetti: dovranno trovare la sintesi delle diverse posizioni in campo, cercando, con la loro autorevolezza, di consentire un’apertura nel migliore dei modi a gennaio. Questo comporterà una serie di azioni, ivi compreso l’utilizzo dei mezzi pubblici che dovranno essere incrementati. Si vedrà se fare l’apertura delle scuole in maniera scaglionata a seconda delle classi, bisognerà lavorare anche assieme alla Regione, che ha competenza su questo argomento».
Una battuta, infine, anche sulla possibile crisi di governo dopo la querelle sul Mes: «In una coalizione di Governo ci possono essere idee diverse su alcuni aspetti – ha detto la ministra dell’Interno a SkyTg24 Live in Courmayeur – ma poi si riesce sempre a trovare un punto di sintesi. Spero che anche in questa occasione si troverà, perché l’Italia in questo momento ha bisogno di stabilità per la crisi che stiamo vivendo. Mi auguro che il senso di responsabilità prevalga su tutto».
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