Il decreto Cutro e poi quello Caivano, il recente ddl sicurezza: «Il governo Meloni reagisce ai problemi con nuove leggi e nuove pene che, in realtà, non cambiano nulla. Si risparmia su tutto, sono riforme a costo zero che non incidono su nulla, se non sui diritti di chi non si può difendere, come i migranti»: così parla Fabio Anselmo ospite insieme a Ilaria Cucchi del festival di Domani "Il futuro è adesso" per parlare di diritti umani, carceri e centri per la permanenza e il rimpatrio. 

Secondo la senatrice Cucchi, l’introduzione di nuovi reati sempre più oppressivi è un’operazione di propaganda politica per parlare alla pancia dell’elettorato: «Io sono parte della commissione Giustizia, da due anni sono sequestrata ogni giorno ad approvare leggi, norme e decreti che si rivelano inapplicabili». 

I giudici infatti si trovano a non poter applicare queste norme, che sembrano progettate ad hoc per colpire le minoranze: «Ogni singolo articolo vuole stigmatizzare e colpire precise categorie di persone: i migranti, i manifestanti, le donne sinti in carcere, saranno costrette lì anche se madri». 

E ora la nuova operazione del governo in Albania: «I cpr sono dei non luoghi – dice Cucchi – io ne ho visitato uno, quello di Roma a Ponte Galeria. Ci sono anche andata con una telecamera nascosta, quelle immagini le ho poi date alla procura di Roma. Non si può fare niente in quei luoghi, nemmeno leggere un libro. Quelle persone non sanno nemmeno perché si trovano lì e dicono che in carcere si stava meglio, dove in teoria ci sono attività rieducative. Sono persone disperate: ti guardano negli occhi e non sanno cosa succederà loro domani».

E nella guerra che sta combattendo il governo gli “avversari” non sono soltanto le persone migranti, e gli esponenti delle opposizioni, ma anche i giornalisti e i magistrati: «L’attacco sistematico del governo e della maggioranza nei confronti della magistratura è inaccettabile. Si possono criticare e condividere alcuni passaggi dei procedimenti, ma non si può attaccare» afferma l’avvocato Anselmo. «Quando è stato attaccato il tribunale di Roma è successo un fatto per me particolarmente destabilizzante nei confronti dei cittadini utenti del sistema giustizia, la richiesta di tutela fatta dal tribunale di Roma al csm non è stata accolta perché la magistratura si è spaccata». E continua Anselmo: «Che cosa deve pensare un cittadino di fronte a questo che deve capire a quale corrente aderirà  il giudice che ha in carico la sua causa per poter prevedere quale sarà l’esito?». 

LE CARCERI

Nonostante la permanenza nei cpr sia – a detta di chi ci è stato – peggiore di quella nelle carceri ciò non significa che le condizioni degli istituti penitenziari italiani sia rosea, anzi, se condo la relazione del garante al quattro novembre, sono 75 i suicidi in carcere per l’anno correnti. Anche per queste strutture il governo ha pensato di introdurre un decreto. «Il problema del sovraffollamento – dice Fabio Anselmo – è emerso con vigore durante il Covid, con le cosiddette “rivolte” nate da emergenze di tipo sanitario, ma anche umanitario». 

Una condizione di malessere che non riguarda soltanto i detenuti: «Oggi anche gli agenti sono vittime del carcere – afferma Ilaria Cucchi – non è una guerra noi contro voi, gli uni contro gli altri, nonostante il “decreto svuotacarceri”, poi rinominato ovviamente “carceri sicure” non si è fatto nulla per migliorare lo stato dei penitenziari, nemmeno per migliorare le condizioni di lavoro degli agenti. Bisogna puntare sulla loro formazione».  

«Quello del carcere – conclude Cucchi – è uno dei tanti problemi a cui non si vuole porre rimedio. Perché se li risolviamo, come parliamo alla pancia dell’elettorato?». 

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