In un’intervista a La Stampa la ministra per l’Agricoltura, che si è astenuta dall’approvare il Recovery fund in consiglio dei ministri, dice che una volta aperta la crisi di governo non prevede lo scioglimento delle Camere: «Dubito che il parlamento della sua interezza vorrà assumersi la responsabilità di andare a elezioni. E non ho mai dubitato della saggezza del presidente della Repubblica»
«La crisi si è aperta quando con un colpo di mano si è tentato di inserire una norma sulla governance del Recovery mai condivisa». Lo ha detto la ministra per l’Agricoltura Teresa Bellanova in un’intervista a La Stampa. Bellanova non arretra sull’ipotesi di lasciare il governo, ma esclude elezioni: «Dubito che il parlamento della sua interezza vorrà assumersi la responsabilità di andare a elezioni. E non ho mai dubitato della saggezza del presidente della Repubblica». Una frase che presuppone che al presidente Giuseppe Conte non verrà comunque meno la maggioranza anche senza Italia viva, oppure che il parlamento è pronto all’arrivo di una nuova.
Per Italia viva il problema resta il Recovery fund: «Riconosciamo i passi avanti, ma non ci soddisfano. Se l'impianto è in parte migliorato, rimane però totalmente insufficiente. Oltretutto nel testo che abbiamo avuto non vi è alcun riferimento alla governance. A me non pare così normale trovarsi sempre di fronte muri di gomma. Le nostre decisioni saranno conseguenti e le preciseremo nella conferenza stampa» di questo pomeriggio.
Per lei la frattura è espressione della responsabilità istituzionale del suo gruppo: «Ci muove solo e soltanto la responsabilità istituzionale, quelle risorse sono fondamentali per il Paese. Siamo persone serie. Chi dice che se si apre la crisi di governo saltano i ristori per le attività colpite dalle chiusure di queste ultime settimane dice il falso, avvelena i pozzi. Ho chiesto che fosse calendarizzato subito dopo Capodanno lo scostamento di bilancio e decise le misure sui ristori. Ribadiamo la disponibilità di Italia Viva ad approvarli. Ma soffiare così sul disagio sociale è imperdonabile». Bellanova ha proseguito: «La terza ondata di contagi e la crisi economica obbligano tutti a un di più di responsabilità, non alla distribuzione di sonniferi. La terza ondata, se arriverà e mi auguro proprio di no, deve vederci preparati, non imbalsamati. Il governo è chiamato a risolvere l’emergenza, non può essere l'emergenza a tenere in vita il governo».
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