Confusione della maggioranza in attesa del consiglio dei ministri. Il leader di Italia viva nella e-news resta fermo sulla linea: «Davanti a tutti questi morti non vogliamo ministeri», ma ha chiamato Speranza e ha dato l’ok ad approvare la risoluzione di maggioranza sulla pandemia. Domani conferenza stampa di Iv. Riunione d’emergenza del Pd per scongiurare la crisi
L’orario è lo stesso dei film in prima serata: 21:30. Il consiglio dei ministri per discutere la bozza di Recovery plan è stato convocato per quell’ora. Palazzo Chigi ha fatto circolare la sua posizione in vista dell’incontro che deciderà se ci sarà o no una crisi di governo: «Se il leader di Italia viva Matteo Renzi si assumerà la responsabilità di una crisi di governo in piena pandemia, per il presidente Giuseppe Conte sarà impossibile rifare un nuovo esecutivo con il sostegno di Iv». Il leader di Italia viva, Matteo Renzi smentisce che saranno fatti passi indietro. Nel pomeriggio, rispondendo ai cronisti ha detto: «Se il presidente del Consiglio ha preso questa linea, evidentemente è convinto di avere i numeri e va bene così, si chiama democrazia parlamentare e noi si va all’opposizione».
Renzi ha dato la previsione: «Penso che Conte sostituirà le ministre di Italia viva che si dimetteranno e poi andrà alle Camere per chiedere la fiducia. Non so se prima si recherà al Quirinale, comunque quando avrà dei nuovi ministri farà il passaggio parlamentare».
A quanto fanno sapere da Italia viva, «stasera le ministre andranno a esaminare il Recovery fund». Sulle dimissioni stasera «niente è certo».
Il leader di Italia viva davanti al Senato ha commentato l’ipotesi ritiro: «Sembra che sia il ritiro dei panni, stiamo parlando di donne con un’esperienza straordinaria. Stasera vediamo che tipo di discussione viene fuori e domani facciamo una conferenza stampa e ne parliamo».
A proposito della bozza del Recovery plan, sul tavolo del Consiglio dei ministri di stasera, Renzi ha chiarito: «Nel giro di un mese pare che abbiano migliorato il Recovery plan, io non l'ho ancora letto tutto, lo devo leggere, ma dicono tutti che sia migliorato».
Il Pd ha convocato una riunione d’emergenza da remoto tra il segretario Nicola Zingaretti, il capodelegazione Dario Franceschini, il vicesegretario Andrea Orlando e i capigruppo di Camera e Senato, Graziano Delrio e Andrea Marcucci. «Ci sono molte cose da fare per il bene dell’Italia di fronte alla crisi sanitaria, economica e sociale e alla domanda di sicurezza che viene dal Paese», approvare «il patto di legislatura per affrontare i problemi aperti e per rilanciare l’azione di governo». Per questo, concludono, con la minaccia del decreto ristori, «confermiamo la nostra contrarietà all’apertura di una crisi che, tra l’altro, impedirebbe di varare il decreto legge».
Renzi e Bellanova
La mattinata è iniziata con la e-news di Matteo Renzi. Il leader di Italia viva non è andato per il sottile: «Come si fa ad aprire una crisi di governo con tutti questi morti? Io rispondo: davanti a tutti questi morti, noi non vogliamo più ministeri». Domani intanto il ministro della Salute, Roberto Speranza, sarà in parlamento per relazionare sul decreto legge e il Dpcm anti Covid-19.
Il capogruppo di Italia viva, Davide Faraone, nel corso della mattinata ha fatto sapere alle agenzie di stampa che Renzi ha avuto un colloquio telefonico con Speranza e ha assicurato al ministro della Salute che, comunque vada il dibattito in Cdm, domani in parlamento Iv voterà le risoluzioni di maggioranza sullo stato di emergenza legato al Covid. Faraone avrebbe duramente attaccato Conte per quanto trapelato da Chigi, ma ha ribadito che Iv, a prescindere dagli sviluppi della crisi di governo, non farà mancare il sostegno alle misure sull'emergenza Covid-19.
Teresa Bellanova, capo delegazione del partito di Renzi e una delle ministre, insieme ad Elena Bonetti, che dovrebbero farsi da parte, ha lasciato aperta l’ipotesi che invece potrebbero anche non arrivare le dimissioni: «Se Conte ascolterà quella parte di colleghi - e ce ne sono tanti, anche privatamente - che chiedono di mettersi a lavorare seriamente e adempiere al suo dovere di costruttore della coalizione di maggioranza, allora noi ci siamo», ha detto a L'aria che tira, su La7. «Il galleggiamento non è quello che serve alla nostra forza politica, né al paese - aggiunge -. Il galleggiamento è dannoso per il paese».
M5s e Pd
Alla minaccia di Conte ha fatto eco il capo delegazione del Movimento 5 stelle, Vito Crimi, che ha attaccato il partito di Renzi: «Chiamarsi fuori ora sarebbe di fatto un sabotaggio ai danni del paese», ha detto in un colloquio con l'agenzia di stampa Ansa. «Se Renzi si rende colpevole del ritiro dei suoi ministri, con lui e Italia Viva non potrà esserci un altro governo», ha concluso Crimi.
Il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ha detto che la crisi «è un grave errore politico, perché colloca l’Italia in una posizione di incertezza internazionale e fa un favore a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, chi vuole abbattere questo governo».
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