A Montecitorio lo scambio tra il ministro e il deputato di +Europa su un’interpellanza. Per il ministro c’è «un plotone d’esecuzione ad personam» e una guerra in corso tra politica e magistratura. Il deputato di +Europa è preoccupato per le intenzioni del governo, a partire dal caso delle influenze del sottosegretario rivelato da Domani
«C’è stato contro di me un plotone d’esecuzione ad personam». Il ministro della Difesa Guido Crosetto è andato alla Camera per rispondere sulle affermazioni contenute in un’intervista del Corriere della Sera di domenica scorsa dal titolo “È l’opposizione giudiziaria l'unico pericolo per il Governo”, parole che hanno messo in allarme le opposizioni politiche e acceso il dibattito nell’opinione pubblica. Il ministro in parte fa un passo indietro: «Tornassi indietro non lo farei». Dall’altra parte continua a vedere una guerra in corso fra politica e magistratura.
Le frasi che hanno portato il confronto alla Camera circolano da giorni: «L’unico grande pericolo è quello di chi si sente fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i Governi di centrodestra: l'opposizione giudiziaria», e: «a me raccontano di riunioni di una corrente della magistratura in cui si parla di come fare a “fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”. Siccome ne abbiamo visto fare di tutti i colori in passato, se conosco bene questo Paese mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle Europee».
Dopo essersi reso disponibile a rispondere in commissione Antimafia e al Copasir, dunque segretamente come previsto dal regolamento per le commissioni di inchiesta, un’interpellanza di +Europa lo ha portato a riferire pubblicamente a Montecitorio.
Per Crosetto, che dichiara di essersi espresso da «cittadino» «è necessario aprire una riflessione sul ruolo che, nella nostra Costituzione e in un paese democratico, deve avere la magistratura». Sul tema «dobbiamo discutere: prima o poi questo scontro fra politica e magistratura dovrà finire», e «in un Paese democratico la magistratura deve lavorare in pace e non deve esistere alcun pregiudizio».
Il ministro, che già quest’estate si era dichiarato al centro di un presunto complotto di una nuova P2, è convinto di essere stato frainteso: «Io sono profondamente colpito dal tentativo di mistificazione delle mie parole che anche lei sta cercando di mettere in piedi. Ho detto “a me raccontano di segreti o cospirazioni”? No, ho detto di riunioni della magistratura», ha proseguito il ministro della Difesa.
Lui ha assicurato di non temere alcuna inchiesta: «Io sono Guido Crosetto, ho 60 anni e in 60 anni non sono mai stato sfiorato da nulla. Secondo voi ho sollevato questo tema perché ho paura? No, di nulla». E ha garantito che non attaccherà mai la mgistratura.
Le paure delle opposizioni
Per Della Vedova l’esponente di governo non ha sciolto il dubbio sulla natura delle sue dichiarazioni. La preoccupazione riguarda il tipo di rapporto che l’esecutivo vuole instaurare con la magistratura, e soprattutto le influenze che può avere sul potere giudiziario.
A tal proposito, il deputato ha citato una notizia pubblicata da Domani: il sottosegretario con delega ai servizi segreti Alfredo Mantovano sta lavorando contro la nomina per la procura generale di Roma di Giuseppe Amato, colpevole per l’esponente ultracattolico di Fratelli d’Italia di aver archiviato un’indagine sul suicidio assistito. Anche su questo, ha spiegato Della Vedova, è necessario fare luce.
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