«No a un presidente omofobo e pro-Putin». Così il deputato Alessandro Zan e alcuni suoi colleghi hanno accolto l’elezione di Lorenzo Fontana a presidente della Camera. Ma chi è veramente il deputato leghista? Una carrelata delle sue frasi migliori può sicuramente essere utile per avere un’idea.


«Lo diciamo da sempre: i detenuti stranieri devono scontare la pena nei rispettivi paesi d’origine. Certo non basta dirlo e sarebbe anche importante non essere i soli. Gli altri preferiscono parlare di amnistia e indulto. Noi no».
17 maggio 2013


«Il capo dello stato è il servo intelligente di questi potentati europei che stanno impoverendo la nostra economia. Napolitano, ricordo, è colui che mette prima Monti e poi Letta al governo per desiderio di Bruxelles. Ma adesso quelli come lui hanno paura, temono la forza della Lega e dei suoi alleati europei. Napolitano è un simpatico 88enne, ma forse è ora che se ne vada in pensione mentre la Lega manderà a casa i suoi amici europei».
4 febbraio 2014


«La battaglia contro l’euro ovviamente è il primo punto del nostro programma perché rimanendo nella moneta unica le nostre economie non potranno mai ripartire. Poi però vogliamo cambiare la rotta dell’Europa anche sull’immigrazione clandestina, sulla politica di allargamento dell’Unione a paesi che poco o nulla hanno a che fare con noi e sulla difesa dei nostri prodotti dalla concorrenza sleale dei prodotti esteri, se occorre anche con l’introduzione di barriere doganali».
27 marzo 2014


«È giusto avere una limitazione del numero degli stranieri, anche europei, nelle squadre di calcio italiane. Quando c’erano al massimo due-tre stranieri andava bene, questa è la direzione per far tornare il calcio uno sport con sentimenti di appartenenza».
31 luglio 2014


«La vittoria di Russia Unita, il partito di Putin, nelle elezioni regionali in Crimea è l’attestazione di come il popolo della Crimea sente di essere tornato alla casa madre. Non si tratta di essere pro o contro Putin, ma pro o contro un popolo».
16 settembre 2014


«Presepe e crocifisso appartengono alla nostra cultura, fanno parte della nostra tradizione e andrebbero spiegati nelle scuole. Invece abbiamo insegnanti e presidi che forse non conoscono gli usi e i costumi del proprio paese e addirittura vorrebbero vietare l’esistenza del Natale».
1 dicembre 2015


«Dietro lo ius soli si cela solo un interesse elettorale della sinistra, che non si fa scrupoli a far politica sulla pelle dei bambini. Quella legge è un incentivo all’invasione. È il cavallo di troia per la sostituzione dei nostri popoli che rischiano la colonizzazione nel giro di una generazione».
12 ottobre 2016


«Viktor Orbán ha ragioni da vendere: il governo italiano, con la sua politica delle porte aperte e dell’accoglienza facile, sta mettendo in pericolo tutta l’Europa».
28 ottobre 2016


«La proroga delle sanzioni alla Russia è l’ennesimo atto autolesionistico dell’Europa. Mentre l’America si prepara a una nuova stagione di apertura alla Russia, grazie al presidente eletto Trump, l’Europa continua a fomentare la guerra contro Mosca».
15 dicembre 2016


«Nelle università non vedo la necessità di tutti questi laboratori gender che interessano a una sparuta minoranza di persone. Non comprendo il libretto alias che riguarda pochissime persone. Queste iniziative servono agli studenti o sono un laboratorio di indottrinamento? A me pare che ci sia la volontà specifica da parte di un nucleo di persone di educare alla teoria del gender».
25 aprile 2017


«La Lega è contro l’Europa della massoneria, dei Soros, della grande finanza, della globalizzazione, dell’omologazione, di chi vuole l’invasione islamica delle nostre terre».
21 maggio 2017


«Restringere il diritto all’aborto è un tema che nel Contratto non c’è, credo anche che nella maggioranza non esista una sensibilità di questo tipo. Purtroppo, a mio modo di vedere».
2 giugno 2018


«Abroghiamo la legge Mancino, che in questi anni strani si è trasformata in una sponda normativa usata dai globalisti per ammantare di antifascismo il loro razzismo anti-italiano».
3 agosto 2018


«La sinistra s’indigna per la visita del primo ministro di un paese europeo (Viktor Orbán ndr). Soros invece era il benvenuto!»
29 agosto 2018

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