Nel decreto in discussione nel consiglio dei ministri di oggi a Cutro, è previsto che la sorveglianza marittima verrà costituito presso il Comando in capo della squadra navale, la cui operatività viene definita da palazzo Chigi su proposta del ministero della Difesa
Dopo la tragedia di Cutro, in cui sono morti almeno 72 migranti, il consiglio dei ministri di oggi approverà il nuovo decreto legge con disposizioni urgenti “in materia di flussi di ingresso legale” e “prevenzione e contrasto all’immigrazione irregolare”.
Tra le righe di quella che è ancora la bozza del decreto, però, si legge anche la mossa della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per commissariare definitivamente il duo Salvini-Piantedosi.
Il ministro dell’Interno e quello dei Trasporti sono sotto attacco da giorni per la gestione del naufragio sulle coste calabresi e il mancato tempestivo intervento della guardia costiera, gestita dal ministero di Salvini. La linea tenuta da entrambi, oltre che le frasi improprie di Piantedosi sulla responsabilità dei migranti che partono, non è piaciuta alla premier.
Sul fronte europeo, Meloni è al lavoro per migliorare i rapporti con la Commissione europea e ha assunto sulle sue spalle il dossier dei migranti attraverso lo scambio di lettere con la presidente Ursula von der Leyen.
Su quello interno, invece, intende portare il controllo dei flussi migratori in mare sotto il controllo di un ministro di sua comprovata fiducia: il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
Il potere a Crosetto
All’articolo 10 della bozza di decreto, infatti, si legge che «la marina militare definisce e aggiorna la situazione marittima nazionale da condividere in ambito intergovernativo» e per farlo «si avvale del Dispositivo integrato interministeriale di sorveglianza marittima, quale supporto tecnologico di connessione dei sistemi in uso dalle citate amministrazioni, costituito presso il comando in capo della squadra navale». Per farlo, le modalità attuative «sono definite con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Difesa, di concerto con i ministri interessati».
In altre parole, la gestione operativa verrà affidata alla marina militare e le modalità di coordinamento verranno decise da Meloni stessa, su proposta di Crosetto. Così sarebbero serviti il commissariamento di fatto del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, e la linea dura della Lega che vorrebbe riproporre i decreti Sicurezza.
La tensione
La bozza di decreto, che avrebbe passato il vaglio del pre consiglio, ha fatto salire la tensione nella maggioranza.
Dopo le ricostruzioni sulle nuove competenze al dicastero della Difesa, in una nota il ministro Crosetto ha scritto che «La notizia riportata oggi da alcuni giornali e siti relativa al rafforzamento della sorveglianza marittima da parte del Ministero della Difesa è totalmente priva di fondamento».
L’attenzione ora sarà tutta sul decreto legge che il cdm di oggi licenzierà e il contenuto dell’articolo 10.
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