La gip aveva deciso per l’archiviazione prima ancora che la procura formulasse l’eventuale richiesta, per la Cassazione non poteva farlo. Il sottosegretario è stato denunciato per un video contro un magistrato della Corte dei conti che indagava sull’ipotesi di acquisto di libri sulle Foibe
Sul sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove pesa il pericolo di un nuovo rinvio a giudizio, la Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera dovrà decidere se il deputato dovrà o no affrontare l’ipotesi di un nuovo processo, questa volta per diffamazione aggravata. Mentre è notizia di questi giorni che il sottosegretario è stato rinviato a giudizio con l’accusa di rivelazione di segreti d’ufficio per il caso dell’anarchico Cospito, a colpire nuovamente l’esponente di Fratelli d'Italia nonché ex avvocato della premier Giorgia Meloni, si aggiunge anche l’imbarazzo per un video contro un magistrato.
Il caso risale ormai a due anni fa e riguarda una denuncia presentata dal procuratore generale della Corte dei Conti di Torino, Quirino Lorelli, dopo che Delmastro lo ha riempito di epiteti (da “torquemada del pensiero unico” a “Capitan Fracassa”) e accusato di fare parte della «magistratura di sinistra» in un video ancora disponibile online sui canali di Fratelli d’Italia.
I fatti
La notizia è stata pubblicata dal quotidiano La Stampa che ricostruisce passo passo i fatti. Nel 2021 Lorelli ha aperto un fascicolo per danno erariale nei confronti dell’assessora regionale di Fratelli d’Italia Elena Chiorino, biellese e fedelissima di Delmastro. La consigliera aveva deciso di comprare dei volumi sulla storia di Norma Cossetto, una martire delle foibe e personaggio caro alla destra italiana. Volumi che sarebbero stati donati alle scuole di ogni ordine e grado. Alla fine i libri non sono stati acquistati per l’arrivo della pandemia, ma la Corte dei conti aveva deciso comunque di fare chiarezza.
Delmastro ha reagito subito. Il 16 giugno del 2021 ha deciso di esprimersi con un video pieno di veemenza rivolgendosi un po’ a lui un po’ agli ascoltatori. Apostrofando Lorelli con nome e cognome mostrava la sua foto a beneficio del web: «L’eroe della sinistra giudiziaria, il torquemada del pensiero unico». E ancora: «Non sapete chi è? Con un volto così uno non si dimentica». Raccontava i fatti e si indignava: «Una figura di tal levatura scrive anche alla regione Piemonte». Per Delmastro l’iniziativa della consigliera era prevista dalla legge, e lo spiegava al «Capitan Fracassa della sinistra giudiziaria italiana». Infine ha chiesto alla Corte dei conti di fare verifiche «sul tuo di operato». Lorelli ha deciso di denunciarlo.
A marzo di quest’anno, racconta ancora il quotidiano di Torino, era partita dall’ufficio del gip di Biella una richiesta di archiviazione, prima che la procura cittadina formulasse le sue di richieste in merito. La giudice per le indagini preliminari, Teresa Angela Camelio, l’avrebbe soltanto dovuto trasmettere alla Camera per ottenere l’autorizzazione necessaria trattandosi di un parlamentare, ma aveva optato per un’archiviazione preventiva. Una decisione che ha comportato la mancata comunicazione alla parte offesa e l’impossibilità di presentare un probabile ricorso.
A fronte dell’archiviazione, il procuratore ha presentato un ricorso in Cassazione e il giudice ha ritenuto che la gip abbia «esercitato un potere attribuitogli dall’ordinamento ma del tutto al di fuori dei casi consentiti».
Il fascicolo adesso approderà in Giunta per le autorizzazioni alla Camera, dove i deputati dovranno decidere se Delmastro si stava esprimendo esercitando i suoi diritti di parlamentare oppure se si ripartirà da Biella con una nuova udienza di rinvio a giudizio.
© Riproduzione riservata