La bozza delle nuove linee guida elaborata dal ministero della Salute, Palazzo Chigi, Aifa, Agenas e Iss per ampliare la platea dopo Rsa, medici e personale sanitario, insegnanti e forze dell’ordine. Terminate le categorie prioritarie si procederà per età. Lo scaglionamento prende in considerazione anche il tasso di letalità
Arriva l’aggiornamento del piano vaccinale: nella bozza si legge che saranno inseriti tra le categorie prioritarie il personale carcerario e i detenuti, le comunità residenziali, socio-Sanitarie, civili, religiose, i caregiver, che verranno vaccinati di pari passo rispetto a forze dell’ordine e insegnanti. Il documento contenente “Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19” approntato di concerto da ministero della Salute, Palazzo Chigi, Iss, Agenas e Aifa stabilisce anche come procedere per quanto riguarda le successive categorie non prioritarie dando precedenza al criterio di età, in questo modo, si legge, tiene conto anche dell’indice di letalità. Nel testo infatti si legge che nella categoria tra i 70 e i 79 anni il tasso di letalità di coloro che vengono a essere infettati risulta pari al 10 per cento, tra le persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni è invece pari al 3 per cento. Nella categoria 4, Le persone con comorbidità di età connotazione di gravità riportata per la fragilità.
La quarta categoria, al di sotto dei 60 anni, è nuovamente articolata tenendo conto dell’aumentato rischio clinico di persone affette da patologie o situazioni di compromissione immunologica che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di Covid-19 seppur «senza quella connotazione di gravità riportata per le persone fragili». Infine, nella quinta categoria e ultima il vaccino riguarderà tutta la popolazione al di sotto dei sessant’anni.
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