Dopo l’assalto alla Cgil del 9 ottobre da parte di un gruppo di no vax e no green pass guidati dai leader di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, su richiesta della Procura di Roma, la Polizia Postale ha notificato un provvedimento di sequestro del sito internet del movimento di estrema destra. L’oscuramento del sito rientra nell'indagine avviata dai pm della Capitale e relativa anche agli scontri avvenuti sabato nel centro della Capitale e che ha portato all'arresto di 12 persone. Il reato per cui si è proceduto è quello di istigazione a delinquere aggravato dall'utilizzo di strumenti informatici o telematici.

Mattarella

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in visita in Germania, ha risposto in merito alle violente: «Si è trattato infatti di fenomeni limitati che hanno suscitato una fortissima reazione dell’opinione pubblica», e ha aggiunto: «Forte turbamento ma non preoccupazione». Mattarella lo ha detto durante un colloquio al castello di Bellevue il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier.

Il centrodestra

ll centrodestra «condanna le violenze senza se e senza ma, ed è pronto a votare una mozione per chiedere interventi contro tutte le realtà eversive, non solo quelle evidenziate dalla sinistra». Matteo Salvini, Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni si sono parlati al telefono, e hanno deciso di coalizzarsi contro la richiesta del Pd di sciogliere il partito neofascista di Forza Nuova trovando questa nuova formula. Infatti i dem hanno presentato questa mattina in Parlamento la mozione che fa riferimento alla legge Scelba contro il fascismo, ma cambiarla ne disinnescherebbe l’impianto.

Per il Pd quello del centrodestra è una forma di ostruzionismo. La controproposta è infatti un iter di cui non si conosce l’esito: «Facciamo un documento tutti insieme per mettere fuorilegge tutte le realtà sociali violente e in piazza ci andiamo tutti insieme per condannare ogni genere di violenza di qualunque colore politico», ha detto Salvini durante un comizio a Ostia (Roma).

Non solo, il leader della Lega non vuole nemmeno che il centrosinistra si unisca alla manifestazione antifascista organizzata dalla Cgil per il 16 ottobre e ne ipotizza un’altra, «contro la violenza» e senza antifascismo: «Scendiamo in piazza tutti insieme, un giorno dopo il voto e non un giorno prima, con il tricolore e senza altre bandiere (rosse), per condannare e isolare tutti i violenti, di ogni parte e colore. Il Pd accoglie questa proposta unitaria, o preferisce fare solo campagna elettorale?».

Francesco Boccia, deputato Pd e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale, intervenendo a Napoli alla direzione del Pd metropolitano ha attaccato: «Non è più il tempo del benaltrismo. La mozione del Pd è contro le organizzazioni fasciste, la destra ci sta o no?»

La visita del premier

Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, oggi alle 12 si è recato alla Cgil. Dopo l’attacco di sabato 9 ottobre, il premier è andato alla sede del sindacato vittima dell’assalto. Al segretario Maurizio Landini ha detto che discuterà lo scioglimento del partito neofascista con l’esecutivo: «Abbiamo fatto presente – ha detto Landini - che sabato nel corso della manifestazione dei sindacati ci sarà la richiesta precisa di un provvedimento per lo scioglimento delle forze politiche che si richiamano al fascismo come prevede la Costituzione. Un provvedimento che riteniamo necessario».

Su questo, ha riferito, «Draghi mi ha detto che ne discuteranno, è un tema che hanno presente. Per noi è una delle rivendicazioni sul tavolo ed è una delle motivazioni della manifestazione di sabato».

Per il 16 ottobre i sindacati stanno organizzando un corteo a Roma con le altre sigle: “Mai più fascismi”, una manifestazione che i sindacati hanno definito “antifascista per il lavoro e la democrazia”.

Il Copasir

Il Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica (Copasir), presieduto dal meloniano Adolfo Urso, ha predisposto per giovedì l’audizione del direttore dell’Aisi, Agenzia informazioni e sicurezza interna, il generale Mario Parente. Inoltre, sempre in riferimento a quanto accaduto sabato è stata chiesta una informativa urgente alla ministra degli Interni, Luciana Lamorgese. Martedì 11 settembre ci sarà la conferenza dei capigruppo che deciderà anche di convocarla in uno dei due rami del parlamento, nel frattempo verrà deciso anche quando andrà in Aula la mozione del Pd sullo scioglimento dei partiti neofascisti.

La mozione

Il parlamento non può sciogliere Forza Nuova, ma il governo sì, e il Pd, come anticipato nel corso della manifestazione della Cgil domenica nata come reazione all’attacco, ha depositato una mozione sia alla Camera che al Senato per impegnare l’esecutivo ad agire. Le due presidenti, Debora Serracchiani e Simona Malpezzi hanno spiegato: «La nostra mozione chiede che il governo, attraverso gli strumenti previsti dalle leggi vigenti, sciolga l’organizzazione neofascista Forza Nuova e tutte le altre formazioni che si richiamano al fascismo».

L’attacco di sabato dei no Green pass guidati dai leader del partito neofascista Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, alla sede della Cgil ha portato la solidarietà degli esponenti politici di tutti gli schieramenti, adesso si passa al voto: «Ci auguriamo che tutte le forze politiche autenticamente democratiche la sottoscrivano. Chiederemo in conferenza dei capigruppo che la mozione venga calendarizzata al più presto al Senato e alla Camera. È arrivato il momento di finirla con le ambiguità nei confronti del fascismo».

Per questo, proseguono, «crediamo che qualunque forza politica che ambisca a governare il paese debba sottoscrivere, senza se e senza ma, questo atto parlamentare che non fa altro che ribadire ciò che è scritto a chiare lettere nella Costituzione: la nostra Repubblica è antifascista».

Il Movimento 5 stelle è a favore dello scioglimento. Il presidente Giuseppe Conte ieri davanti alla sede del sindacato ha detto che «non possiamo accettare che nel nostro paese ci siano aggressioni di questo tipo» e ha affermato che «ci sono le condizioni per sciogliere Forza Nuova».

Il Movimento Cinque stelle, ha annunciato dopo l’arrivo del testo il capogruppo alla Camera, Davide Crippa, «ha firmato la mozione presentata dalla capogruppo alla Camera del Pd, Debora Serracchiani». Anche Liberi e Uguali, formazione di sinistra, ha già dato il suo appoggio.

La Lega finora si ferma alla solidarietà verso il sindacato. Oltre a quella del segretario della Lega, Matteo Salvini, la sottosegretaria leghista al Lavoro Tiziana Nisini si è limitata a proporre un incontro con Landini: «Non esistono alibi per i delinquenti che hanno compiuto azioni indegne. Il mio auspicio è quello di poter incontrare personalmente Maurizio Landini nei prossimi giorni». Il deputato del Pd, Enrico Borghi, però commenta: «Noi ci aspettiamo che la Lega la voti».

Provenzano vs Meloni

In mattinata si è sviluppato il dibattito attorno al tweet dell’ex ministro oggi vicesegretario del Pd, Giuseppe Provenzano.

La posizione ambigua di Meloni per Provenzano porrebbe il suo partito al di fuori dell’arco repubblicano. La leader di Fratelli d’Italia ha chiesto al segretario del Pd Enrico Letta di prendere le distanze.

L’opposizione

Il deputato di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli, ha dimostrato la solidarietà del suo partito partecipando al raduno organizzato dalla Cgil, ma il partito di destra non sembra voler fare altro. La leader Giorgia Meloni ha detto di non conoscere “la matrice” delle violenze limitandosi a parlare di “squadrismo”, mentre in un’intervista pubblicata sulla Stampa il capogruppo alla Camera, Fabio Rampelli, ha annunciato che non prenderanno parte alla manifestazione antifascista di sabato organizzata da tutte le sigle e annunciata dal segretario della Cgil, Maurizio Landini.

Per Rampelli c’è «silenzio elettorale. I rappresentanti dei partiti e i candidati dovrebbero astenersi da attività politiche». Per quanto riguarda lo scioglimento del partito di Fiore e Castellino, Lollobrigida ha ha detto che «non ci facciamo coinvolgere da iniziative che servono solo a fomentare la polemica politica» e «se Draghi ha informazioni tali da giustificare il provvedimento può farlo domani, sempre che l’inefficiente Lamorgese lo informi».

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