Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sciolto le camere. Il voto anticipato sarà il 25 settembre, come ha confermato lo stesso Mario Draghi in Consiglio dei ministri. Si tornerà dunque alle urne più velocemente del previsto. Fino a ieri, infatti, le dati ipotizzate erano quelle del 2 o 9 ottobre. 

L’idea è quella di anticipare il voto per dare più tempo al prossimo governo di scrivere la legge di Bilancio, che poi dovrà passare al vaglio di Camera e Senato. Proprio per far sì che si arrivi in tempo alla data del 25 settembre, le camere sono state sciolte già giovedì. Servono infatti almeno 60 giorni per organizzare il voto degli italiani all’estero. 

Simboli e candidature

Con la caduta del governo Draghi la campagna elettorale si svolgerà in piena estate, per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, dal 1948, si voterà in autunno. 

Con il voto il 25 settembre, il deposito dei simboli dovrà avvenire tra il 12 e 14 agosto, le candidature tra il 21 e il 22 agosto.

Il nodo del vitalizio

L’ipotesi non stona neppure con i tempi della maturazione del vitalizio. Il diritto alla pensione scatta alla fine della legislatura (ma viene erogata al compimento dei 60 anni), ma i parlamentari al primo mandato possono versare i contributi autonomi per arrivare a maturarla dopo quattro anni, sei mesi e un giorno di legislatura. Ogni parlamentare versa circa 50mila euro di contributi che, in caso di voto anticipato, andrebbero persi. In questa legislatura i tempi per la maturazione del diritto a versare i contributi scatta il 24 settembre 2022. Il voto sarà il giorno dopo.

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