- L’Emilia Romagna ha preparato un documento per la presidente del Consiglio Meloni: il primo punto è che venga nominato un commissario alla ricostruzione. Il nome implicito è quello del presidente della Regione Stefano Bonaccini. Il testo è stato firmato da tutti, dalle banche ai sindacati, persino la sigla vicina al sottosegretario Durigon Ugl.
- Martedì la presidente Giorgia Meloni incontrerà alle 12 il presidente della Regione. Ci saranno anche i sindacati con i segretari regionali, le associazioni di impresa con i presidenti regionali, Legacoop e le associazioni agricole.
- Tra le richieste spuntano anche la proroga per il Superbonus e per le scadenze del Pnrr, una questione separata dalla richiesta di avere più fondi. Ecco il testo integrale.
Dalla Regione specificano «che il nome del commissario lo sceglie il governo», ma il documento per far fronte all’alluvione, redatto dal presidente della Regione Stefano Bonaccini e da tutte le parti sociali, dai sindacati alle banche, e che Domani può pubblicare in anteprima, riporta al primo punto «la tempestiva nomina del Commissario straordinario per la ricostruzione in piena continuità con la gestione dell’emergenza, la costituzione di un Comitato Istituzionale e di indirizzo e di una struttura tecnica dedicata, sulla base dell’esperienza maturata a seguito del terremoto del 20 e 29 maggio 2012». Attualmente il commissario all’emergenza, nominato a inizio maggio, è lo stesso Stefano Bonaccini.
Che il presidente di regione ritenga di essere la persona più adatta per questo ruolo è cosa nota, dalle firme si legge che ha l’appoggio nell’ordine di Agci, Ance, Coldiretti, Confservizi, Cuper, Abi, Confagricoltura, Confapi, Confapindustria, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Cgil, Cia, Csl, Cna, Copagri, Confesercenti, Confimi, Confindustria, Confprofessioni, Forum Terzo Settore, Legacoop, Unioncamere, Ugl (la sigla vicina al sottosegretario leghista Claudio Durigon) e la Uil.
Sul tema l’esecutivo non ci è ancora espresso nel dettaglio, ma il governo ritiene opportuno che ci sia una cabina di regia centrale gestita direttamente da palazzo Chigi. Il documento sarà comunque discusso da Bonaccini e Meloni insieme a tutti i sindacati con i segretari regionali dei sindacati, i presidenti regionali delle associazioni di impresa Legacoop e associazioni agricole. La convocazione è già partita per martedì alle 12.
Le altre richieste
Anche tra le richieste formulate ci sono alcuni passaggi inediti. Nei giorni scorsi si è parlato della sospensione degli adempimenti fiscali – ormai certa – e dei rimborsi – in fase di definizione. La prima novità più rilevante è la richiesta di una proroga per i lavori in Superbonus 110 per cento per condomini e villette, che non mancherà di fare discutere, anche perché in Italia altre regioni stanno subendo i danni del maltempo, a partire dalle Marche.
La seconda novità riguarda il Pnrr. In questi giorni ha tenuto banco la questione se sia o no possibile utilizzare i fondi per la ricostruzione.
Nel documento viene esplicitata così: «Superata la prima fase emergenziale ancora in atto e conclusa la rilevazione e la stima dei danni, si dia attuazione, ricorrendo a nuovi strumenti di programmazione e pianificazioni anche straordinari, ivi compreso l’utilizzo di ulteriori possibili fondi derivanti Pnrr, ad un Piano per la ricostruzione, la manutenzione e la messa in sicurezza del territorio a contrasto del dissesto idrogeologico, con particolare riferimento alle frane e al reticolo idrografico».
Nel testo, chiuso il 20 maggio, alla vigilia della visita della presidente Giorgia Meloni, però viene messo nero su bianco un altro tema finora taciuto: serve una proroga per le scadenze degli obiettivi. «Conclusa la fase di prima emergenza, insieme ai Comuni, alle loro Unioni, alle Province e alla Città Metropolitana di Bologna, individuare ulteriori azioni a loro supporto in merito ad esempio a sospensione mutui; deroghe a scadenze Pnrr; e assegnazione di personale tecnico amministrativo e procedure straordinarie per l’assunzione di personale per la gestione della ricostruzione, superando i vincoli oggi esistenti». Usare nuovi fondi è «un obiettivo strategico condiviso», la proroga invece, rientra al capitolo «necessario».
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