Oggi la ratifica della nomina nell’assemblea dei soci della società che fa capo a Inps, Inail e Istat. Il dirigente, qualche anno fa, aveva dato al fedelissimo di Giorgia Meloni una consulenza da 166mila euro alla regione Lazio
La società pubblica 3-i spa sta per completare il puzzle degli incarichi interni con l’assegnazione della funzione di direttore generale a Stefano Acanfora. Che, scopre Domani, è una vecchia conoscenza di Giovanbattista Fazzolari, potente sottosegretario alla presidenza del Consiglio e grande consigliere di Giorgia Meloni. In passato infatti Acanfora ha firmato una sostanziosa consulenza alla regione Lazio a favore dell’attuale consigliere della premier, quando quest’ultimo era solo un dirigente poco conosciuto di FdI.
Manca poco dunque per riempire la casella di dg della società, con sede nel cuore di Roma, a Piazza Colonna. C’è da attendere solo il via libera dell’assemblea dei soci, prevista nelle prossime ore, della 3-i, che sulla carta dovrebbe occuparsi della gestione dei servizi digitali di Inail, Inps e Istat (da cui deriva il nome). Ma la ratifica sembra solo una formalità. «La presidenza del Consiglio e il ministero della Lavoro, come prescritto dallo statuto, hanno dato l’assenso al nome di Acanfora. Ora la nomina spetta all’assemblea», conferma il presidente della spa, Gaetano Terracciano.
Fazzolari, considerato la vera mente della strategia di comunicazione di Palazzo Chigi, vedrà insediarsi in un ruolo centrale, che gestisce la macchina operativa della società, un dirigente a lui molto vicino.
La consulenza a Fazzolari
Tra i due il legame è infatti di vecchia data. Risale almeno al 2017, quando Acanfora era direttore della centrale acquisti della regione Lazio e assegnò a Fazzolari una consulenza per un valore complessivo di 166mila euro lordi. L'attuale sottosegretario con delega all'attuazione del programma in quel periodo non aveva il potere che oggi può vantare: doveva ancora essere eletto per la prima volta in parlamento. Acanfora, da una postazione di comando, firmò la determina necessaria alla stipula di un contratto. La durata prevista era di 24 mesi, dal luglio 2017 al luglio del 2019. Per il dirigente di Fratelli d’Italia fu prevista la remunerazione di 83mila euro lordi all’anno. L’oggetto della collaborazione era «la prestazione di opera intellettuale». Alle dipendenze di Acanfora stesso.
Il rapporto contrattuale è durato meno del previsto. È stato interrotto, otto mesi dopo la sottoscrizione, nella primavera del 2018. L’esponente di FdI era stato infatti eletto senatore, e rassegnò così le dimissioni.
Ma Fazzolari non ha mai interrotto i rapporti con Acanfora. Tra maggio e giugno, in pieno periodo di nomine delle società partecipate, secondo alcuni media caldeggiò la candidatura del dirigente come amministratore delegato Consip. Ma l'operazione, nonostante l’influenza del sottosegretario, non è andata in porto: l’ad della centrale acquisti pubblica è diventato Marco Mizzau, sempre in quota Fratelli d’Italia, preferito appunto ad Acanfora.
Dopo qualche mese il dirigente ci ha così riprovato candidandosi con la 3-i spa, società che è stata a lungo ferma, nonostante sia nata nel 2022 con gli obiettivi di «sviluppare innovazione tecnologica», spiega il sito. La sua fondazione risale al governo Draghi, ma l’eredità è stata raccolta dall’esecutivo di Meloni. Lo sviluppo della società rientrava tra le milestone del Pnrr, per questo è stata dotata di un capitale sociale robusto di 45 milioni di euro, sottoscritto da Inps, Inail e Istat, che esprimono uno ciascuno un rappresentante nel cda, a cui se ne aggiungono altri due, indicati dal ministero del Lavoro di Marina Elvira Calderone e un altro direttamente da Palazzo Chigi.
I travagli della 3-I
Il progetto della 3-i si è scontrato con la realtà. Tanto che si è stagliata l’ombra della trasformazione in uno dei tanti carrozzoni di Stato. La 3-i è comunque riuscita lo stesso a finire al centro delle cronache per le dimissioni dell’ex presidente Claudio Anastasio. Repubblica scoprì che il manager nostalgico aveva inviato ai dirigenti interni una mail citando il discorso di Benito Mussolini in cui veniva rivendicato politicamente il delitto Matteotti. La bufera ha oscurato l’obiettivo della società, che da allora ha avviato una lenta riorganizzazione, a cominciare dalla nomina alla presidenza di Gennaro Terracciano, avvocato con un lungo curriculum in enti pubblici.
In estate è partito l’iter di selezione del direttore generale, un passo fondamentale per dare operatività alla società pubblica. Secondo quanto risulta a Domani ci sono stati una settantina di candidati, tra cui appunto Acanfora. Che – nonostante i mugugni di molti concorrenti, che lamentano un presunto conflitto di interessi tra lui e Fazzolari – è arrivato primo nella graduatoria stilata da una commissione interna. Che è stata presieduta dalla magistrata Antonella Ciriello (non da Angelo Borrelli, l’ex capo della protezione civile oggi a capo del dipartimento per la trasformazione digitale di Palazzo Chigi, come erroneamente riportato nella prima versione dell’articolo). Il percorso terminerà, salvo intoppi, nella giornata di oggi.
Ma chi è, salvo sorprese dell’ultim’ora, il prossimo dg di 3-i? Il cursus honorum è quello di un dirigente abile a muoversi in maniera trasversale. L’esperienza da direttore amministrazione e controllo a Sogei ha rappresentato un passo importante nella sua carriera. Il balzo è giunto nel 2016 con l’incarico in regione Lazio, arrivato durante la giunta di Nicola Zingaretti.
Acanfora ha però saputo curare le relazioni anche con gli avversari di quell’esperienza amministrativa, come testimonia la consulenza a Fazzolari, nonostante il suo nome fosse stato oggetto di un’interrogazione del M5s. La consigliera regionale Valeria Corrado criticava la decisione di dare la direzione della centrale per gli acquisti, per una cifra di 155mila euro annui, a un profilo esterno che - come è stato scritto nell’atto ispettivo - fino ad allora non aveva maturato «nessuna esperienza dirigenziale in contrattualistica pubblica, nessuna docenza o pubblicazione in materia di contrattualistica pubblica». La protesta dei pentastellati cadde nel nulla. E da lì Acanfora ha fatto molta strada, collezionando altri ruoli. Fino al prossimo alla spa digitale 3-i.
IL DOCUMENTO: LA CONSULENZA ASSEGNATA DA ACANFORA A FAZZOLARI
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