Il partito del ministero degli Esteri superato persino dai piccoli partiti anti sistema guidati dagli ex 5 stelle che proprio lui aveva fatto espellere
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha mancato la rielezione nel collegio di Napoli Fuorigrotta e con solo lo 0,6 per cento dei voti il suo partito, Impegno civico, non ha passato la soglia di sbarramento. Di Maio sapeva che la sua corsa elettorale sarebbe stata complicata, ma difficilmente poteva immaginare un risultato così basso.
Con lo spoglio completo, Impegno civico ha ottenuto 169.405 voti ed è il partito meno votato di tutte le principali coalizioni, battuto anche da Noi moderati, il partito dei centristi alleati con la destra. Non solo: Di Maio ha fatto peggio dei due principali partiti antisistema, che comunque non sono riusciti ad entrare in parlamento. Italexit, del suo un tempo alleato Gianluigi Paragone, ha raccolto il triplo dei voti: 534.574, mentre il doppio secco è stato ottenuto da un altro movimento no euro, Italia sovrana e popolare, che ha ottenuto 348.074 voti.
Impegno civico ha fatto peggio anche di altre due formazioni praticamente ignote al grande pubblico. Sud chiama nord, del controverso politico messinese Cateno De Luca, candidato alle regionali in Sicilia, ha raccolto infatti 212.685 voti.
Ultimo imbarazzo, riesce a fare meglio di Di Maio persino Vita, il partito novax fondato dalla ex 5 stelle Sara Cunial, espulsa Movimento proprio quando l’attuale ministro degli Esteri ne era il leader.
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