Diverse figure del centrosinistra stanno contestando la decisione di organizzare i funerali di stato e il lutto nazionale per Silvio Berlusconi indetti dal governo. Tra i più netti il senatore dem Andrea Crisanti, che ha definito la scelta «inopportuna»
I funerali di stato concessi a Silvio Berlusconi stanno suscitando polemiche. Nel giorno successivo alla morte del fondatore di Forza Italia si alzano voci critiche sulla decisione nel centrosinistra. Anche esponenti in vista si sono dichiarati contrari, primo fra tutti il senatore del Pd Andrea Crisanti: «Comprendo con sincera empatia il dolore che la scomparsa di Silvio Berlusconi crea non solo nei suoi affetti personali, ai quali vanno le mie più sentite condoglianze, ma anche alla sua comunità politica e a un intero sistema paese che con il suo operato e la sua figura si è identificato. Tuttavia, non posso non esprimere la mia ferma contrarietà ai funerali di stato, che ritengo inopportuni, così come al lutto nazionale per il nostro ex presidente del Consiglio».
La ragione della posizione sta nel fatto che «alcune sue azioni non hanno avuto alcun rispetto per lo stato che rappresentava. Non ha avuto rispetto per lo stato quando ha evaso le tasse e frodato il fisco; non ha avuto rispetto per lo stato quando si è iscritto consapevolmente a una loggia massonica che aveva una chiara matrice eversiva; non ha avuto rispetto per lo stato quando, forse con leggerezza, aveva tra i suoi impiegati, con le mansioni di “stalliere” una persona affiliata alle cosche mafiose».
La posizione di Bindi
Anche Rosy Bindi, ex ministra e volto storico del Pd, ha criticato il lutto nazionale. Bindi è spesso stata oggetto degli attacchi di Berlusconi, come quando la descrisse come «più bella che intelligente», o quando la inserì in una barzelletta di cattivo gusto. «I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com'è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna» ha detto, ospite di Un Giorno da Pecora.
Un’altra voce in dissenso è stata quella di Paolo Romano, consigliere regionale del Pd in Lombardia, che ha espresso la sua contrarietà in un post Facebook. «Presidente Meloni, questo lutto nazionale non è in mio nome. Condannato per frode fiscale, intrattenne accordi economici con Cosa Nostra, fece votare al Parlamento italiano che “Ruby” fosse la nipote del presidente egiziano rendendoci ridicoli in Europa e nel mondo per sue questioni private» scrive nel post l'esponente dem. «Chi è? è Silvio Berlusconi, il primo ex presidente del Consiglio, non presidente della Repubblica, nella storia del nostro Paese per il quale è stato dichiarato lutto nazionale».
Della stessa opinione Eleonora Mattia, consigliera regionale dem nel Lazio, che ha pubblicato un tweet. «Inopportuno il lutto nazionale per Silvio Berlusconi, leader politico di Forza Italia dal carisma indiscusso ma dall'operato discutibile. Con questa scelta il governo dimostra di non saper discernere tra senso delle Istituzioni e tifoseria politica».
Sono state anche altre le prese di distanza dalle indicazioni del governo, come quella del rettore dell’università per stranieri di Siena, che ha annunciato che non esporrà le bandiere a mezz’asta. «Di fronte a questa notizia naturalmente non si può provare alcuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte ad ogni morte. Ma il giudizio, quello sì, è necessario: perché è vero che Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l'Italia assai peggiori di come li aveva trovati».
Cosa prevede la legge
I funerali di Stato sono riservati ai presidenti degli organismi costituzionali, agli ex presidenti della Repubblica e agli ex premier, ai ministri deceduti durante la loro permanenza in carica nonché alle persone che hanno reso onore alla nazione, alle vittime del terrorismo. A decidere è comunque un ufficio della presidenza del Consiglio che gestisce il cerimoniale di Stato.
I funerali di stato prevedono la presenza di 6 carabinieri in alta uniforme che riservano al feretro in entrata e in uscita dalla chiesa gli onori militari. Così come è prevista una orazione commemorativa ufficiale.
Anche il lutto nazionale è deciso dal cerimoniale di Stato in base alle leggi vigenti che riconoscono anche per gli ex presidenti del Consiglio e gli ex presidenti della Repubblica la possibilità di proclamarlo. In ogni caso, con Silvio Berlusconi è la prima volta che viene deciso il lutto nazionale per un ex premier.
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