Intervistata da RaiNews24 la sindaca di Roma ha detto che anche se la condannassero per falso documentale per la nomina di Marra non si auto-sospenderà come Appendino: «Sono onesta». Sulle dimissioni del capo dei vigili ha risposto: «È evidente che ci sono tante prese di posizione che suscitano altrettante reazioni».
Tenacia e perseveranza, non se ne va neanche se la condannano. La sindaca di Roma Virginia Raggi non si farà da parte nel Movimento 5 stelle, neanche se venisse condannata al processo per la nomina di Renato Marra per falso documentale: «Io vado avanti, in questo momento la città ha bisogno di una guida sicura. Io sono onesta», lo ha detto intervistata da Rainews 24. Invece di fare come la sindaca di Torino, Chiara Appendino, che ha deciso di auto-sospendersi, Raggi non ci pensa nemmeno:«Sono concentrata su misure concrete di sostegno alla città e alla gente».
Oltre che con il processo, la Raggi se la deve vedere con le dimissioni del comandante dei vigili, Stefano Napoli. Dopo l’inchiesta di Report che ha denunciato controlli tardivi e connivenza con la malavita della polizia di Roma Capitale, Napoli si è fatto da parte con una lettera racapitata alla sindaca in cui ha accusato il comune di non essergli stato vicino. Raggi ha replicato: «Per andare avanti in questa città ci vuole coraggio, perseveranza, e determinazione. Noi stiamo lanciando dei messaggi molto chiari: no alla criminalità, no alla camorra, bisogna ripristinare la legalità. È evidente che ci sono tante prese di posizione che suscitano altrettante reazioni. Serve essere fermi sulle proprie posizioni e andare avanti. Per cui andremo avanti anche in questo caso».
Raggi inoltre non mette in discussione la sua ricandidatura e lancia un messaggio ai suoi colleghi pentastellati: «Io nel 2010 ho contributo alla nascita de Movimento 5 stelle a Roma, non è un mistero che ho contribuito al successo del Movimento nazionale. Roma è stata la prima grande vittoria del Movimento».
Il M5s, ha detto ancora Raggi, «sta giocando una partita nazionale importante, e anche a livello europeo, per la ripartenza del paese. Io lo sto facendo a Roma. È una sinergia che deve essere portata avanti: ognuno al suo livello istituzionale sta cercando di mettere il meglio».
Goffredo Bettini, uno degli uomini più influenti del Pd, ha detto che da parte dei Dem è «impossibile un sostegno alla Raggi». Lei ha risposto: «Ho avuto il coraggio di metterci la faccia per una seconda volta. Ci vuole ci vuole coraggio, perseveranza, determinazione. Se mi fossi fermata alle prime critiche che mi sono state mosse non sarei dove sono arrivata. La macchina si è rimessa in moto, la città è piena di cantieri, si vedono. La mia paura è che si torni al passato e all’immobilismo, ci vogliono tenacia e perseveranza». Anzi, ha fatto un riferimento al Recovery plan: «ho chiesto 25 miliardi, ho bisogno di soldi e di poteri».
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