Il ministro della Giustizia è contrario a un allargamento della maggioranza, ma disponibile al confronto con gli altri partiti
- Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in un’intervista al Corriere della Sera commenta la difficile situazione della Regione Calabria: «Ai cittadini calabresi va garantito con urgenza il diritto a una sanità degna di questo nome».
- Sulle aperture di Berlusconi e l'idea di Renzi di allargare la maggioranza sottolinea: «Nessun allargamento, ma dialogo con opposizioni. Proposte migliorative sono ben accette, ma senza confondere i ruoli».
- E sulla richiesta di Di Maio che il M5S pesi di più nel Governo, precisa «Gli Stati generali daranno nuovo slancio alla nostra azione. Ci sono una serie di temi che devono vederci protagonisti».
Sulla difficile situazione della Calabria, «ho sottolineato semplicemente che ai cittadini calabresi va garantito con urgenza il diritto a una sanità degna di questo nome, a maggior ragione in questo momento. E quindi dobbiamo essere attenti a ogni dettaglio. Il fatto che due giorni fa sia stato definito il ruolo che avrà Gino Strada è il primo passo per rispondere a un'esigenza che non può più attendere».
A dirlo, in un'intervista al Corriere della Sera, è il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, che non teme comunque che la vicenda possa avere ripercussioni sul Governo. «Assolutamente no. Questo Governo sta dimostrando di saper fare squadra e dobbiamo continuare con questo spirito».
Sulle aperture di Berlusconi e l'idea di Renzi di allargare la maggioranza, Bonafede sottolinea: «Nessun allargamento della maggioranza. Ma è doveroso in questo momento dialogare con le opposizioni. Sottoscrivo totalmente l'appello lanciato dal presidente Mattarella: collaboriamo, anche con posizioni critiche, ma senza sterili polemiche. L'Italia in questa fase ha bisogno del contributo di tutti».
E per quanto riguarda il ruolo dell'opposizione, «ribadisco: il confronto è sempre utile. Proposte migliorative sono ben accette, ma senza confondere i ruoli».
Divisioni sul Mes
Sulle divisioni nella maggioranza sul Mes, Bonafede spiega: «La consapevolezza che è necessario riformare questo strumento è stata espressa anche da autorevoli esponenti, da ultimo il presidente dell'Europarlamento David Sassoli, eletto con il Partito democratico. È la dimostrazione che nelle posizioni del Movimento Cinque Stelle non ci siano mai stati pregiudizi di natura ideologica.
Tra l'altro possiamo contare sulla disponibilità di altre linee di finanziamento, come il Recovery o Sure. Mentre sul Mes, checché se ne dica, continua a pesare lo stigma di strumento salva-Stati per chi è in difficoltà. Ricorrere al Mes potrebbe dunque essere recepito dai mercati come un segnale particolarmente negativo sulla nostra situazione economica».
Ruolo dei cinque stelle
Sulla richiesta di Di Maio che il M5S pesi di più nel Governo, il Guardasigilli sostiene che «in questo governo il Movimento Cinque Stelle ha ottenuto risultati importanti per i cittadini e gli Stati generali daranno nuovo slancio alla nostra azione. Oltre a tutto quanto si dovrà ancora fare per consentire all'Italia di uscire dalla pandemia e ripartire, ritengo ci siano una serie di temi che devono vederci protagonisti.
Penso ad esempio al consolidamento del superbonus e alla straordinaria filiera che il suo indotto può generare. Ma anche alle politiche attive sul lavoro, la riforma fiscale, l'accelerazione dei tempi della giustizia. E poi due punti cardine su cui il Parlamento sta già lavorando: una legge sulle lobby e, finalmente, una vera legge sul conflitto d'interessi. Dopo anni di attesa ci sono tutte le condizioni per riuscirci. Senza scordare che il Recovery plan si fonda su tre pilastri che fanno parte del dna del Movimento Cinque Stelle: svolta green, innovazione tecnologica e l'inclusione delle fasce dei più deboli».
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