Nucleare, trivelle. inceneritori e alberi. Giorgia Meloni, comunicando la lista dei ministri, ha annunciato che la Transizione ecologica scompare, il ministero si chiamerà dell’Ambiente e della sicurezza energetica in attesa che arrivi il piano per l’ “autosufficienza energetica”
Nucleare, trivelle. inceneritori e alberi. Giorgia Meloni, comunicando la lista dei ministri, ha annunciato che la Transizione ecologica scompare, il ministero si chiamerà dell’Ambiente e della sicurezza energetica. La sua coalizione ha promesso il piano per l’ “autosufficienza energetica” a forza di fonti fossili e energie rinnovabili dal sicuro impatto ambientale. Il programma condiviso del centrodestra ha messo nero su bianco queste prospettive che saranno seguite dal forzista Gilberto Pichetto Fratin, che passa dalle promesse di incentivi per le auto del ministero dello Sviluppo dove è stato viceministro del governo Draghi, a seguire i due settori che definiranno il futuro climatico del paese.
Da una parte infatti la coalizione ha deciso che rispetterà gli impegni europei di riduzione delle emissioni, ma dall’altra ha promesso che saranno cambiati. L’interesse per le fonti fossili è evidente. La stessa Giorgia Meloni, nella sua intervista a Fox News, aveva detto che per contrastare la dipendenza dalla Russia all’Italia sarebbero servite nuove estrazioni di metano italiano: «Bisogna diversificare le risorse e recuperare una produzione autonoma che è stata bloccata dall'ideologia ambientalista».
Nel programma, questo si è tradotto in «pieno utilizzo delle risorse nazionali, anche attraverso la riattivazione e nuova realizzazione di pozzi di gas naturale in un'ottica di utilizzo sostenibile delle fonti».
Nei punti rientrano anche l’aumento della produzione dell'energia rinnovabile. Per quanto riguarda il partito del nuovo ministro, Forza Italia propone un’alleanza con il mondo agricolo per l’installazione impianti fotovoltaici ed eolici.
Forza Italia sostiene da sempre la controversa energia da biomasse come si legge nel dettaglio del suo programma. Nello stesso che pone il sì senza condizioni agli inceneritori: “termovalorizzatori e impianti a biomassa per il recupero dei rifiuti indifferenziati e degli scarti agricoli e forestali a fini energetici”. Su questo tutto il centrodestra è d’accordo.
Nel programma di coalizione segue una generica «promozione dell'efficientamento energetico» e il «sostegno alle politiche di price-cap a livello europeo», da questo punto di vista il prosieguo della linea di Mario Draghi.
Nelle intenzioni, c’è infine il ricorso alla produzione di energia nucleare attraverso «la creazione di impianti di ultima generazione senza veti e preconcetti», per la coalizione può essere «pulito e sicuro».
Tutte queste misure tuttavia dovranno fare i conti con le realtà locali delle forze di coalizione. Oggi è arrivato il sì al rigassificatore di Piombino per aumentare l’import di metano. Da presidente del Copasir, Adolfo Urso ha spiegato che vede l’Italia addirittura come nuovo hub del gas. Tuttavia, il sindaco di Fratelli d’Italia della città della costa toscana, Francesco Ferrari, si è battuto strenuamente per non avere l’impianto vicino a casa sua.
Se si intravedono le “misure fossili”, si brancola nel buio sulla tutela dell’ambiente. Si legge di un «piano straordinario per la tutela e la salvaguardia della qualità delle acque marittime e interne», accompagnato all’ «efficientamento delle reti idriche».
La salvaguardia della biodiversità, per il centrodestra significa istituzione di nuove riserve naturali. Non manca il «rimboschimento e piantumazione di alberi sull'intero territorio nazionale». Il milione di alberi propagandato da Silvio Berlusconi, una misura che somiglia ai piani ambientali dell’Eni.
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