«È un’elezione importantissima per le sue conseguenze, in ballo c’è il futuro della democrazia. Trump ha difeso gli assalitori di Capitol Hill e ha già messo in dubbio l’esito elettorale di questa notte: ha detto che non gli dispiacerebbe se sparassero alla stampa. E poi abbiamo già sperimentato la sua idea di società, contro i lavoratori e a favore dei privilegiati». Elly Schlein commenta così il voto per le presidenziali americane, ospite all’evento di Domani “Il futuro è adesso”, in scena il 5 e 6 novembre al Tempio di Adriano, a Roma.

Intervistata da Daniela Preziosi ed Emiliano Fittipaldi, Schlein parla anche di fatti italiani, a partire dalla manovra presentata alla Camera: «Una legge recessiva e senza visione per il futuro del paese. Prima di scriverla non c’è stato confronto con sindacati, terzo settore, imprenditori. E questo è molto grave. È evidente che Giorgia Meloni ha perso il contatto con la realtà. Penso ad esempio alla sanità, su cui la premier ha dato numeri falsi», attacca Schlein.

Ma allora perché l’opposizione non riesce a essere incisiva e a mettere in difficoltà il governo? Qui Schlein fa un giro di parole: «Il Pd in Liguria ha ottenuto un grande risultato. Noi non miriamo all’autosufficienza e abbiamo una linea testardamente unitaria. Con gli altri partiti della coalizione ci sono differenze, ma va trovata la quadra. Questa è la strada da seguire e vanno in questa direzione gli sforzi che stiamo facendo in Emilia-Romagna e in Umbria. Ma non dobbiamo perdere tempo ad attaccarci tra di noi», dice la segretaria alludendo al M5s e ai partiti centristi.

Il no a De Luca

Schlein dice la sua anche sul via libera del Consiglio regionale della Campania alla possibilità dei tre mandati per il presidente della regione. Una norma che consente a Vincenzo De Luca di ricandidarsi alla carica di governatore: «Come ho già detto più volte, il Pd è contrario al terzo mandato. È un limite assolutamente equilibrato. Possono votare tutte le leggi regionali che vogliono, ma questo non cambia la nostra posizione».

«Quindi De Luca in Campania non lo supporteremo. Le regole valgono per tutti: ci avrebbe fatto piacere ricandidare Stefano Bonaccini in Emilia-Romagna e Antonio Decaro a Bari. Loro ci hanno aiutato a costruire una nuova classe dirigente e De Luca dovrebbe fare lo stesso. Se invece qualcuno era abituato diversamente, è bene che ora si abitui: l’aria è cambiata, io sono stata eletta per questo», spiega la segretaria del Pd.

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