Il fondatore del Movimento è atteso a Roma e scrive: «Siamo tutti qui per andarcene ma possiamo scegliere di lasciare una foresta rigenerata o pietrificata» e chiede ai pentastellati di esporsi: «La luce del sole è il miglior disinfettante. Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti»
L’ “elevato” Beppe Grillo parla di nuovo, e dopo le polemiche tra Luigi Di Maio e Giuseppe Conte e tutti i parlamentari che si agitano con i due, chiede di smetterla e ribadisce il limite del doppio mandato.
Grillo in un post molto breve rispetto a quello pubblicato venerdì chiarisce che chi non è d’accordo col limite di due mandati deve venire allo scoperto: «La luce del sole è il miglior disinfettante. Luce sia, dunque, sulle nostre ferite, sulla palude e sull’oscurità. Qualcuno non crede più nelle regole del gioco? Che lo dica con coraggio e senza espedienti. Deponga le armi di distrazione di massa e parli con onestà».
Poi dice di arrendersi all’idea del ricambio della vecchia guardia paragonando il Movimento alla Apple: «Quando il MoVimento fece i primi passi Steve Jobs chiese agli studenti di Stanford di accettare la morte come agente di cambiamento della vita e disse loro “ora il nuovo siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, diventerete gradualmente il vecchio e verrete spazzati via. Scusate se sono così drastico, ma è vero”».
La Apple, conclude Grillo, «è oggi diventata la più grande impresa del mondo e la Silicon Valley resta la culla dell’innovazione tecnologica. Ma nella vicina Arizona c’è anche una foresta pietrificata da milioni di anni». E invita tutti alla responsabilità: «Siamo tutti qui per andarcene, comunque, ma possiamo scegliere di lasciare una foresta rigenerata o pietrificata».
Il fondatore del Movimento è atteso a Roma, si parla di un possibile arrivo giovedì che ancora non è stato confermato. Intanto oggi e domani i parlamentari del Movimento si confronteranno con il voto in parlamento sulla risoluzione di maggioranza che seguirà le comunicazioni del presidente del Consiglio Mario Draghi. Il Movimento è spaccato sull’ipotesi dell’invio di nuove armi all’Ucraina.
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