Nel consiglio dei ministri, passa la linea Fitto sull’energia: nessuna proroga al regime di mercato tutelato, come chiedeva il ministro Pichetto Fratin. Opposizioni infuriate. Contro le toghe bastone e carote, niente test psicoattitudinali ma inserimento di valutazioni periodiche
Il decreto Energia bis, dopo una lunga gestazione, è stato approvato dal consiglio dei ministri di oggi. Mentre in materia di giustizia, è saltata per ora la proposta (ventilata nelle ultime ore) di inserire test psicoattitudinali per i magistrati: sarà invece introdotta la cosiddetta pagella, nell’ambito di un decreto attuativo della riforma Cartabia.
Insomma, le toghe saranno periodicamente sottoposte a una valutazione sui loro procedimenti. Stretta sulla collocazione fuori ruolo, che potrà essere fatta ruolo prima del decorso di dieci anni di effettivo esercizio della giurisdizione. Sono, poi, necessari tre anni di esercizio prima di un nuovo collocamento fuori ruolo.
Scontro energetico nel governo
Ma anche il decreto Energia bis, solo in apparenza marginale, ha sprigionato tensioni nella maggioranza. Nel braccio di ferro tra i ministri Raffaele Fitto e Gilberto Pichetto Fratin, l’ha spuntata il fedelissimo di Giorgia Meloni: non è stata inserita alcuna deroga al mercato tutelato, che scadrà come previsto il prossimo 10 gennaio.
Pichetto Fratin si era battuto per avviare almeno una campagna di informazione e prevedere uno stacco meno netto, puntando su un principio di maggiore buonenso. La questione è stata al centro di una lunga trattativa, tanto che il testo è rimasto fermo per oltre un mese prima di tornare all’esame del cdm.
Invece, come imposto da Fitto, la questione andrà discussa con l’Unione europea per scongiurare sanzioni. Il governo italiano non è intervenuto in maniera diretta. Insomma, se l’esecutivo di Giorgia Meloni vuole andare allo scontro con Bruxelles per tutelare i balneari, osteggiando la liberalizzazione delle concessioni, non ha intenzione di farlo per tenere sotto controllo i prezzi delle bollette.
«Famiglie e imprese si preparino al salasso voluto da una destra pericolosa e irresponsabile», ha attaccato subito la capogruppo di Alleanza verdi-sinistra alla Camera, Luana Zanella. Sulla stessa lunghezza d’onda si è collocato il Movimento 5 stelle: «Al salasso dell’inflazione e del caro-mutui ora per gli italiani arriva la legnata sulle bollette, un’altra sberla che segue il ceffone di una manovra lacrime e sangue», hanno scritto in una nota congiunta i deputati della commissione Attività produttive della Camera.
Cosa contiene il dl Energia bis
Ma il ministro Pichetto Fratin ha rivendicato dalla sua prospettiva la bontà del provvedimento: «Vogliamo liberare le grandi potenzialità del nostro Paese, per renderlo riferimento nel Mediterraneo sulle rinnovabili». Secondo quanto affermato in conferenza stampa il decreto «vale 27,4 miliardi di investimenti. Vogliamo sostenere famiglie e imprese, per renderle ancor più protagoniste di una transizione bilanciata e realistica».
Il testo licenziato da Palazzo Chigi prevede una serie di interventi, tra cui e autocandidature per il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e le norme si rigassificatori di Porto Empedocle e Gioia Tauro, che diventano «interventi strategici di pubblica utilità, indifferibili e urgenti».
Inoltre, il decreto prevede la possibilità di individuare due porti italiani da rendere idonei allo sviluppo dell’eolico in mare, il sostegno per le aziende energivore, in testa siderurgia, carta e vetro, mediante il Gse con il rilascio di nuovi titoli per la coltivazione di idrocarburi. E infine sono state introdotte delle semplificazioni per l’assegnazione di concessioni del geotermoelettrico.
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