Per l’ammiraglio Alessandro il decreto Cutro doveva trovare risposte «a una vicenda che è stata di mancato soccorso. Purtroppo, dobbiamo constatare che questo decreto ha come asse portante l’eliminazione di protezioni decisive per molti migranti che arrivano in Italia»
L'Aula del Senato ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto sull'immigrazione varato a Cutro, il testo che il governo Meloni ha realizzato dopo la strage di migranti sulle coste calabresi che ha portato a 94 vittime accertate, tra cui 35 minori.
Il provvedimento è passato con 92 voti favorevoli, 64 contrari e nessun astenuto. Il testo andrà ora alla Camera, dove è atteso nella prima settimana di maggio. Dovrà essere approvato entro il 9 maggio.
Mentre le opposizioni protestano, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini è soddisfatto: «Il nuovo decreto immigrazione recupera lo spirito e l'efficacia di quanto avevo fatto da ministro dell'Interno, rimediando a gravi storture introdotte dalla sinistra», ha scritto su Facebook. Per lui hanno realizzato lo «stop ai “furbetti del permesso”. La sinistra nostrana protesta, ma si metta il cuore in pace».
I diritti dell’uomo
La maggioranza, nonostante le pressioni della Lega, ha dovuto fare un passo indietro su modifiche più drastiche alla protezione speciale, anche il Colle pare abbia fatto trapelare la sua contrarietà di fronte alla possibilità, messa in campo da un emendamento, che venisse ristretta senza tenere conto della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.
Questo non significa che le difficoltà per chi approda in Italia non saranno comunque di più. Maurizio Gasparri, tra i primi firmatari dell’emendamento, ha rivendicato tutte le nuove misure negando che ci sia stata «una retromarcia»: «C’era un punto che creava un dubbio? È un dubbio che poteva esserci. Allora, nelle leggi precedenti spesso si è richiamato il rispetto dei trattati internazionali e della Costituzione, cosa che è scontata e in una legge si può scrivere o non scrivere». Lui stesso ha chiesto alla fine di lasciarlo, ma «non c'è stata la marcia indietro».
Le nuove misure
Quello che resta sono comunque le altre modifiche: «Le norme più restrittive sui permessi speciali – ha detto Gasparri – sono rimaste tutte all'interno di questo testo». E ha elencato: «Abbiamo ad esempio abolito le condizioni psicofisiche come motivo per concedere il permesso speciale, perché costituivano un concetto così aleatorio che chiunque lo poteva invocare ottenendo di fatto una sanatoria surrettizia».
Se nel 2020 la protezione speciale è stata allargata «oggi noi la restringiamo perché abbiamo un mandato diverso dall'elettorato. Si chiama democrazia, alternanza dei governi, se no ci sarebbe sempre il governo del Pd, che senza vincere governa sempre».
Le reazioni
Per Francesco Boccia, capogruppo del Pd al Senato, la prima conseguenza di questo testo sarà l’aumento del numero di presenze irregolari e dei contenziosi, ma soprattutto «abrogare parte delle norme che danno attuazione al diritto di asilo non scongiura il ripetersi di tragedie come quella che si è consumata sulle coste di Cutro». Angelo Bonelli (Alleanza Verdi-Sinistra) reputa le scelte dell’esecutivo «disumane».
L’ammiraglio Vittorio Alessandro, già responsabile delle relazioni esterne della Guardia costiera, ha detto di sperare che in occasione dell'emanazione del decreto Cutro «si trovino risposte a una vicenda che è stata di mancato soccorso. Purtroppo, dobbiamo constatare che questo decreto ha come asse portante l’eliminazione di protezioni decisive per molti migranti che arrivano in Italia».
Per ora ritiene che «ci si stia allontanando dall'obiettivo di fare del nostro paese non un punto di arrivo qualunque, ma una bandiera di civiltà».
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