Dal 2012 il parlamento europeo chiede agli stati di dotare le divise di tutti gli operatori delle forze dell’ordine di codici d’identificazione ben visibili affinché l’autorità possa agevolmente risalire alla loro identità
Il problema Il parlamento europeo, con richiesta del 12 dicembre 2012, ha esortato tutti gli stati membri affinché dotino le divise di tutti gli operatori delle forze dell’ordine di codici d’identificazione ben visibili affinché l’autorità possa agevolmente risalire alla loro identità.
Cinque progetti di legge e 155mila firme raccolte da Amnesty non sono bastate. La fiera ritrosia, finanche ostilità, delle autorità di polizia a collaborare in tal senso, non solo non è comprensibile ma ricorda, purtroppo, quella opposta pervicacemente all’approvazione della legge sulla tortura.
Cosa proponiamo?
Chi sbaglia, in nome e con la divisa dello stato, non può rimanere impunito. Proponiamo la cosa più semplice: rispondere alle richieste del parlamento europeo, alle decine di migliaia di cittadini che hanno chiesto di intervenire, e portare a compimento le proposte di legge che si sono sommate negli anni in parlamento e non sono mai state approvate.
Quanto costa?
Non avrebbe costi. Sarebbe una garanzia per i cittadini.
Impatto atteso
Così si otterrebbe trasparenza e responsabilità. In una parola, è questione di civiltà.
Questa è l’ottava proposta del programma di Domani, le altre potete trovarle qui.
Sei d’accordo? Firma la petizione
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