Per i leghisti il festival si sarebbe macchiato di oltraggio alla religione cattolica, «ideologia comunista» e ammiccamento alle droghe. Già il giorno prima il segretario Salvini se l’era presa con Ornella Muti, la conduttrice che ha affiancato Amadeus nella prima serata
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Matteo Salvini ha cominciato con un post contro la conduttrice della prima serata di Sanremo, Ornella Muti, e il giorno dopo la Lega ha deciso di rilanciare la crociata contro Sanremo annunciando un’interrogazione in commissione di vigilanza Rai all’indirizzo all’amministratore delegato Carlo Fuortes. Per loro c’è di mezzo l’oltraggio alla religione cattolica, l’«ideologia comunista» e l’ammiccamento alle droghe: «Rappresentare l'Italia attraverso un oltraggio alla religione cattolica, con il pugno chiuso dell'ideologia comunista o con pericolosi ammiccamenti alla liberalizzazione delle droghe è offensivo nei confronti della stragrande maggioranza degli italiani».
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I passaggi
I riferimenti sono alla prima serata del Festival. Il gruppo La Rappresentante di lista ha infatti chiuso l’esibizione con il pugno alzato. Per la lega un riferimento al comunismo. «Si è confusa l'espressione artistica con la sua più grottesca caricatura» prosegue il comunicato Lega. Il rapper Achille Lauro invece ha inscenato un “autobattesimo” dopo aver cantato il suo brano Domenica con un gruppo gospel.
E ancora il caso Muti. La presentatrice infatti ha difeso l’uso della cannabis terapeutica durante la conferenza stampa di Sanremo e pubblicato un post con un ciondolo con una foglia di marijuana: «Anche un tema delicato come l'uso terapeutico della cannabis –dicono i parlamentari - è stato piegato a favore di chi vorrebbe far circolare liberamente qualsiasi droga, per di più illudendo qualcuno sulla possibilità di pericolose auto-terapie fuori dalle prescrizioni mediche».
Il segretario della Lega ha dettato la linea con un post su Instagram facendo i complimenti a Fiorello e lamentandosi dei «saluti comunisti», «battesimi a petto nudo» e «spot alle droghe».
Per i leghisti bisogna fare chiarezza: «La prossima settimana l'amministratore delegato Fuortes dovrà rispondere a queste e altre domande». Per i parlamentari del Carroccio «il successo di pubblico del Festival non si può comprare prostituendo la sua natura». La mattina era stato reso noto che il programma condotto e diretto da Amadeus ha toccato il 54 per cento di share, con oltre dieci milioni di spettatori.
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