- Tra il rimprovero di Draghi sui vaccini, la scivolata del deputato Claudio Borghi contro i cronisti che gli chiedevano se era vaccinato, l’omicidio di Voghera, l’annuncio del suo amico Orbán di chiamare un referendum sulla legge anti Lgbt, è stata una settimana nera per il leader del Carroccio.
- È una tela di Penelope quella dei leghisti di governo: di giorno loro tessono un posizionamento moderato e popolare con Draghi, di sera Salvini disfa tutto. E riporta le lancette all’agosto del 2019. I giorni del Papeete.
- Eppure formalmente lo difendono, per allontanare il sospetto – e l’eco – dei molti malumori degli ultimi giorni contro il ritorno all’antico tic negazionista.
La Lega governista ha capito che Salvini non cambierà mai

24 luglio 2021 • 08:00