Il presidente del Senato dà mandato di dare «una risposta nelle sedi più opportune» a «chi traviserà parole e fatti» che lo riguardano dopo che La stampa ha titolato «in maniera fuorviante» l’intervista in cui spiega che non sfilerà «nei cortei per come si svolgono oggi»
Celebrerà il 25 aprile? «Dipende. Certo non sfilerò nei cortei per come si svolgono oggi. Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra». È questa la risposta del neopresidente del Senato Ignazio La Russa alla domanda di Paolo Colonnello de La Stampa. Dopo le critiche, La Russa ha detto che le sue parole sono state distorte e ha dato mandato di dare «una risposta nelle sedi più opportune» a «chi traviserà parole e fatti».
Un’altra minaccia di querela, dopo quella del ministro della Difesa Guido Crosetto nei confronti di chi fa emergere i suoi conflitti d’interessi.
L’intervista e le reazioni
La Russa sottolinea poi che però non ha “avuto difficoltà” «come ministro della Difesa a portare una corona di fiori al monumento dei partigiani al cimitero Maggiore di Milano. E non era un atto dovuto».
La risposta ha provocato un gran numero di critiche alla seconda carica dello Stato.
«Il 25 aprile è la Festa di tutti gli italiani perché grazie al 25 aprile tutti siamo cittadini italiani. Anche chi allora stava dalla parte sbagliata», ha scritto il segretario del Partito democratico, Enrico Letta.
«Inadeguato. È tutto quello che ho da dire su La Russa. La Costituzione su cui ha giurato e' nata dell'antifascismo e dalla Liberazione. Non celebrare questo 25 Aprile significa non riconoscerlo. Vergogna» ha scritto il coordinatore del Pd, Matteo Ricci, su Twitter.
Gli fa eco la capogruppo dem al Senato, Simona Malpezzi: «Ricordo al Presidente Ignazio La Russa il significato del 25 aprile: la libertà dal nazifascismo. Un giorno che è festa e che dovrebbe vederci uniti. Il Presidente del Senato è la seconda carica dello Stato. Non lo dimentichi».
Accanto a lei, anche la collega alla Camera Debora Serracchiani: «Il Presidente del Senato farebbe bene a ricordare che il 25 aprile è la festa di tutti gli italiani perché è la festa della democrazia e della libertà dal nazifascismo conquistata con il sacrificio di tantissime donne e uomini. E come tale va celebrata. La Russa eviti parole divisive. Il Paese ha bisogno di unità, soprattutto attorno ai suoi momenti fondativi».
La replica
Secondo La Russa, è il titolista ad aver distorto la situazione.
Alla presidente del gruppo PD. sen. Malpezzi che rispetto e di cui apprezzo l'onestà intellettuale e a chi in queste ore mi sta attaccando, chiedo cortesemente di leggere non il titolo volutamente fuorviante de La Stampa ma il testo della mia intervista correttamente riportata dal giornalista Paolo Colonnello e correttamente ripresa da alcune agenzie in cui emerge chiaro il mio rispetto per la ricorrenza del 25 Aprile tanto da averlo celebrato da ministro della Difesa. La mia contrarietà è semmai solo al modo in cui finora si svolgono molti cortei che lungi dal celebrarlo, ne fanno una manifestazione appannaggio della sinistra. A chi strumentalmente si ferma a leggere il titolo errato e ignora le mie parole, dopo questa mia nota, sarò invece costretto a riservare, a differenza delle mie abitudini, una risposta nelle sedi più opportune a tutela del ruolo che ricopro. Da oggi ho dato mandato che questa sia la regola per chi traviserà parole e fatti che mi riguardano
La vicenda arriva dopo che, a pochi giorni dalla sua elezione, avvenuta con il sostegno di una parte delle opposizioni, era tornato d’attualità un filmato di qualche anno fa in cui La Russa mostrava con orgoglio i cimeli storici di epoca fascista esposti a casa sua a Milano.
Nell’intervista a La Stampa, La Russa chiude con una promessa: «Potete stare sicuri che saprò essere imparziale e possibilmente non del tutto escluso dalla vita politica».
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