Il ministro degli Esteri russo esprime il proprio apprezzamento per le parole dell’ex Cavaliere contro Zelensky e lo definisce «un uomo ragionevole»
Durante la conferenza stampa tenuta a Nuova Delhi, dove è in corso la ministeriale del G20, il ministro degli Esteri russo, Sergej Lavrov, ha detto che «Silvio Berlusconi è un uomo ragionevole che comprende la necessità di risolvere i problemi da cui dipende la nostra vita».
Del pensiero berlusconiano Lavrov ha lodato la capacità di apprezzare le sfumature della realtà, evitando di «dipingere tutto in bianco e nero» e di uniformarsi alla retorica statunitense «della lotta della democrazia contro l’autocrazia». Ciò consentirebbe, per Lavrov, di «non creare tensioni».
Il berlusconismo filorusso
Lavrov si riferisce alle parole pronunciate da Berlusconi il 12 febbraio, quando ha detto che da presidente del Consiglio non avrebbe incontrato Volodymyr Zelensky, proponendo come soluzione della guerra la fine del tentativo ucraino di riprendere il controllo delle «due repubbliche autonome del Donbass», attualmente teatro principale delle battaglie tra difensori ucraini e invasori russi.
I toni di Zelensky sono stati molto diversi: «Io credo che la casa di Berlusconi non sia mai stata bombardata». Parole dure pronunciate dinanzi alla presidente Giorgia Meloni in visita a Kiev per riaffermare il supporto del governo alla causa ucraina, posizione messa in discussione dall’uscita di Berlusconi.
Che il leader di Forza Italia abbia sempre avuto un “debole” per Vladimir Putin è cosa nota: nel 2015 visitò la Crimea appena occupata illegalmente dai russi e più recentemente non ha esitato a rendere pubblica l’amicizia idilliaca con il presidente russo, per gran parte del resto del mondo autore di un’aggressione a danno di uno stato sovrano e del suo popolo.
Ultimo episodio dell’idillio lo scambio di vodka e lambrusco tra i due, coronato, in occasione dell’ultimo compleanno di Berlusconi, da una «lettera dolcissima» siglata Vladimir Putin. Lo scambio, avvenuto a fine settembre, ha pericolosamente navigato sul confine del sanzionabile, considerando il ban sull’importazione di alcolici dalla Russia contenuto nel quinto pacchetto di sanzioni europee.
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