La manifestazione di Santi Apostoli si chiude dopo un’ora e mezza, il segretario lancia le candidature di Alessio D’Amato in Lazio e Pierfrancesco Majorino in Lombardia, ma Elly Schlein e Stefano Bonaccini lasciano la piazza prima dell’intervento del segretario dimissionario
È finita dopo un’ora e mezza la manifestazione in cui il Pd ha chiamato a raccolta, in piazza Santi Apostoli a Roma, per la manifestazione contro la manovra del governo Meloni. Oltre ai militanti, non numerosissimi, tante le presenze degli esponenti del partito, tra loro i candidati alla segreteria Elly Schlein, Paola De Micheli e Stefano Bonaccini, insieme sul palco. In piazza, oltre alle bandiere Pd, anche quelle dei Giovani democratici e di Articolo uno.
La manifestazione, ufficialmente dedicata alla sanità ma di fatto rampa di lancio delle candidature alle elezioni regionali di Lazio e Lombardia rispettivamente di Alessio D’Amato e Pierfrancesco Majorino, ha visto anche l’intervento del segretario Enrico Letta, che si è scagliato contro la manovra e ha parlato del Qatargate. I due principali candidati a prendere il suo posto, Bonaccini e Schlein, hanno però lasciato la manifestazione prima del suo intervento.
Le parole di Letta
Per il segretario, «abbiamo davanti un percorso lungo, complicato, un percorso in cui dobbiamo rinnovarci attraverso il congresso. Tutti insieme saremo in grado di vincere le prossime elezioni saremo in grado di svelare gli inganni di questa destra». Parole utili a lanciare i due interventi di chiusura, quelli dei candidati alle regionali di Lazio e Lombardia, Alessio D’Amato e Pierfrancesco Majorino. «Sono qui per lanciare e presentare i nostri due portabandiera: due persone straordinarie che faranno bene. Noi passiamo il testimone a loro per i prossimi 5 anni».
Ma il segretario si è anche rivolto al governo: «Voglio lanciare un appello al governo: prenda almeno le nostre proposte essenziali che riguardano la vita delle persone, come opzione donna, poi le misure contro il caro energia e poi il salario minimo che rilanceremo».
Sullo scandalo che ha toccato i parlamentari del Pd a Bruxelles, Letta sottolinea che il Pd è «un partito fatto di persone per bene, non accetteremo mai tutta la sporcizia che ci sta cadendo addosso, uno scandalo inaccettabile e per questo abbiamo chiesto una commissione d'inchiesta a Bruxelles e ci costituiremo parte lesa e saremo inflessibili, tutti i responsabili che hanno commesso porcherie devono pagare il loro conto».
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