Il segretario del Pd dice che per il segretario della Lega «c'era l’idea che anche qui si dovesse farla finita con tutte le liturgie della democrazia e andare a torso nudo a cavallo», per lui è vittima del “putinismo”
Matteo Salvini ha rinunciato (ancora una volta) al viaggio a Mosca, ma ormai siamo arrivati alle prese in giro. Da una parte il leader della Lega Salvini pur senza partire per la Russia continua a professare il suo no alle sanzioni e a cercare il dialogo con Mosca.
Dall’altra il segretario del Pd Enrico Letta replica riprendendolo sui suoi incontri con l’ambasciatore russo Sergej Razov rivelati da Domani: «Io penso che Salvini su questa vicenda abbia fin dall'inizio perso la bussola, non sa dov'è il nord e il sud. Lo capisco anche. Per Salvini, Putin è stato la stella polare in questi anni. C’era una chiarissima attrazione su Putin e “putinismo”», ha detto nel corso di un evento elettorale con la candidata Stefania Pezzopane.
E poi ha rincarato la dose: «C’era l’idea che anche qui si dovesse farla finita con tutte le liturgie della democrazia e andare a torso nudo a cavallo», ha detto il segretario nazionale del Pd citando una famosa foto di Putin.
Letta ha controbattuto alle critiche di Salvini sulle sanzioni contro Mosca: «Se le sanzioni non fanno niente alla Russia, Putin non chiedeva tra le condizioni di togliere le sanzioni». Per lui ormai si tratta di dignità: «I voti si perdono e si riguadagnano, la grande dignità di un Paese una volta che l'hai persa non la riguadagni più», ha concluso Letta parlando di lotta per la libertà e il pubblico con un forte applauso ha espresso la sua solidarietà all'Ucraina.
Salvini e la pace
Il segretario della Lega dal canto suo non vuole cambiare linea né offrire spiegazioni istituzionali neanche dopo che quasi tutti i partiti di maggioranza gli hanno chiesto di andare a riferire in parlamento. Il presidente del consiglio Mario Draghi ha ribadito più volte di non essere stato informato ufficialmente delle mosse del segretario della Lega, ma lui si difende.
«Avevo annunciato che ci sarebbe stata la possibilità di un viaggio in Turchia e in Russia per confrontarmi con soggetti istituzionali — spiega Salvini a Il Piccolo e al Messaggero Veneto, in occasione del tour elettorale in Friuli venezia Giulia — due gli obiettivi: distensione e difesa dell’interesse nazionale italiano. Preso atto delle reazioni scomposte dei colleghi di governo, mi sono confrontato con i vertici della Lega e abbiamo convenuto di imboccare altre strade».
Il piano di pace proposto a Mosca dall’Italia, ha continuato a ripetere attaccando il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, «è stato cestinato dopo dieci minuti e la Russia preferisce parlare con Parigi e Berlino anziché con Roma: questa è la fotografia attuale e sono preoccupato».
Per lui la pace resta una questione economica: «Con lo spread ai massimi dal 2018, con la benzina ben sopra i 2 euro al litro, bollette di luce e gas alle stelle, inflazione al 7 per cento e rischio chiusura di molte fabbriche, fare di tutto per fermare la guerra e tornare alla pace per l’Italia è questione di vita o di morte».
La posizione di Salvini sarà oggetto di un dibattito al Parlamento europeo. Intanto ieri il ministero degli Esteri russo ha pubblicato una nota contro l’Italia, minacciando di rivelare informazioni sulla «moralità di alcuni rappresentanti delle autorità italiane» come ritorsione per le inchieste sulla missione russa a Bergamo: «Questo tentativo dei media italiani di dipingere la missione umanitaria russa in Italia come un’operazione di spionaggio danneggia le relazioni tra Mosca e Roma». Oggi il ministero degli Affari esteri rilanciato dall’ambasciata russa ha pubblicato un report in cui accusa l’Italia di discriminare i rappresentanti della cultura russa.
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