Il segretario del Pd Enrico Letta ha votato alle primarie del centrosinistra a Roma e ha tirato un sospiro di sollievo: «Grande affluenza» ha detto dopo aver messo la sua preferenza nell’urna di Testaccio. Ancora non si sa quanti elettori si siano espressi, ma la paura della bassa affluenza, soprattutto dopo il flop di Torino, era forte. Alle 14 arriva il primo dato del Pd: 23 mila votanti alle 13, ed è tornato l’ottimismo. Alle 19, se ne contano oltre 37mila e i seggi chiudono alle 21. I candidati in corsa sono sette, Imma Battaglia, Giovanni Caudo, Paolo Ciani, Stefano Fassina, Cristina Grancio, Roberto Gualtieri e Tobia Zevi.

Un dato che non fa paura come i 12 mila di Torino, ma nel 2013, ricorda l’Agi, alle primarie che videro protagonisti Ignazio Marino, David Sassoli e Paolo Gentiloni, votarono in quasi 100mila. Nel 2016, pochi mesi dopo l’addio a Marino, ci furno circa 43mila voti e prevalse Roberto Giachetti (oggi passato a Italia viva) su Roberto Morassut.

Irregolarità?

Intanto si è parlato di irregolarità, il comitato del candidato Giovanni Caudo ha scritto in mattinata: "Ci arrivano segnalazioni da alcuni seggi di leggerezze nei controlli dei documenti o addirittura di palesi violazioni. #primarie20giugno".

Ma lo stesso Caudo ha invitato alla calma e a non alimentare il sospetto.

Il Pd è stato preso di mira dalle polemiche, e nello specifico dallo sfidante alle prossime amministrative Carlo Calenda (Azione), perché per sponsorizzare le primarie ha pubblicato una scheda senza alcun nome scritto se non quello del suo candidato, Gualtieri.

Nella sua uscita elettorale, Letta non ha voluto rispondere: «Non ci sono polemiche da fare, siamo solo contenti di questa giornata di festa. Da me non sentirete una parola di polemica». E foto in mezzo a una piccola folla.

Fonti vicine a Gualtieri precisano però che i facsimili della scheda col proprio nome sono un classico strumento di campagna elettorale, ed è normale che il Pd faccia pubblicità al suo candidato. Una campagna, ribattono, «poverissima, pressoché esclusivamente online, mentre altri candidati alle primarie hanno fatto i manifesti affissi per le strade. La polemica di Calenda è assurda».

La mattinata

In attesa del dato finale sull’affluenza, Gualteri, in apertura di giornata, ha comunque già dato varie giustificazioni: «Oggi è una bellissima giornata e mi dicono che stanno girando in tanti, in tutti i seggi», ha detto l’ex ministro dopo aver votato alle primarie al gazebo di Piazza Donna Olimpia. Ma poi ha aggiunto: «Facciamo queste primarie nelle condizioni possibili che sono difficili: fa caldo, è fine giugno, c’è la partita e questo rende ancora più straordinaria la partecipazione di chi vota e anche dei volontari».

Il segretario del Pd da assiduo frequentatore dei social, aveva divulgato i suoi auguri di buon voto con un post fissato su Twitter.

L’ex segretario del Pd Nicola Zingaretti ha votato in mattinata ma ha deciso di non pubblicare foto. Negli scorsi giorni aveva dichiarato in più occasioni il suo appoggio all’ex ministro dell’Economia.

Il nome del presidente della Regione Zingaretti era finito nel tritacarne pre elettorale: dato come ipotetico candidato del Pd, non è stato confermato subito dopo una lettera pubblica di Giuseppe Conte in cui il leader in pectore del Movimento aveva smentito un appoggio condiviso.

© Riproduzione riservata