Le persone con diverso orientamento e identità sessuale sono «esseri umani» non «ideologie», scrivono gli europarlamentari in un emendamento una risoluzione che critica la nuova legge che criminalizza l’omosessualità in Uganda
Il Parlamento europeo ha approvato un emendamento che condanna i discorsi anti-Lgbt dei leader di Italia, Polonia e Ungheria. I parlamentari, è scritto nel testo approvato oggi, «condannano fermamente la diffusione di retorica anti-diritti, anti-gender e anti-Lgbtiq da parte di alcuni influenti leader politici e governi nell'Ue, come nel caso di Ungheria, Polonia e Italia».
L’emendamento è stato inserito in una risoluzione che critica la nuova legge ugandese che prevede pena di morte, ergastolo o fino a vent’anni di carcere per i reati di «omosessualità» o la sua «promozione». La legge approvata dal parlamento dell’Uganda, scrivono gli eurodeputati, «viola la Costituzione ugandese, gli obblighi dell'Uganda nei confronti della Carta africana dei diritti umani e dei popoli e il diritto internazionale». La legge entrerà in vigore se il presidente del paese, Yoweri Museveni, non apporrà il suo veto.
L’emendamento che aggiunge alla risoluzione anche la condanna ai leader europei che diffondono «la retorica secondo cui le persone Lgbtiq sono un'ideologia anziché esseri umani» è stato votato da 282 deputati. La risoluzione emendata è stata approvata con il voto di 416 eurodeputati.
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