La sindaca Raggi aveva detto che il corteo non si sarebbe svolto e la questura ha vietato il sit-in, ma Forza Nuova ha portato avanti la manifestazione come dimostrano foto e poesie che inneggiano al fascismo. L’Anpi chiede che sia vietata la manifestazione di Casapound del 29 maggio: «La capitale e la memoria delle vittime della criminalità nazifascista non siano infangate»
Qualcosa è andato storto: «L’Italia non è antifascista» si legge sul lungo striscione agitato con orgoglio da un gruppo di attivisti di estrema destra. La questura aveva negato il sit-in, Virginia Raggi aveva detto il suo no già a inizio maggio e ancora due giorni fa la sindaca avvertiva i neofascisti: «Se non fosse stato chiaro, ve lo ridico: a Roma non c’è posto per i fascisti».
Nonostante questo, alcune decine di militanti si sono riunite a Ponte Milvio per la manifestazione organizzata da Area, coordinamento di sovranisti collegato a Forza Nuova. Braccio destro teso verso l’alto, ricordo dell’impero romano e campagna contro l’antifascismo.
Tra di loro anche il leader romano del partito neofascista, Giuliano Castellino: «Noi siamo ancora qui e ci saremo per mille anni. Il domani appartiene a noi» ha detto di fronte alle telecamere.
Il sit-in e le poesie
I giorni prima entusiasmo sui profili social: «Camerata, sto lì col core nero». Il giorno dopo circolano foto e componimenti che rendono omaggio al fascismo. Si legge sul profilo di un’attivista: «Grazie a te che ieri sei venuto in strada! Che con il tuo GAGLIARDO PASSO D'ARDITO su Ponte Milvio, non solo non hai tradito, ma hai marciato, conquistato e VINTO!». Con tanto di ripresa delle esclamazioni del duce: «Grazie a chi di fronte a divieti, repressione, sorveglianze ha risposto "ME NE FREGO!"» e ancora «Spalla a spalla abbiamo, dopo 76 anni, liberato L'ITALIA dell'antifascismo!».
Il 29 maggio è prevista un’altra manifestazione di estrema destra, questa volta CasaPound. L’Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi) chiede che qualcuno intervenga: «Ora TUTTI i sinceri democratici si impegnino a chiedere il divieto di quella del 29 maggio di CasaPound.
La capitale e la memoria delle vittime della criminalità nazifascista non siano infangate dal vergognoso "Sangue e suolo"».
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