Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha chiesto a Rfi di fermare il treno su cui viaggiava a Ciampino per evitare un eccessivo ritardo all’evento a cui era atteso a Caivano. Le opposizioni hanno chiesto che se ne discuta in aula, Matteo Renzi chiede le dimissioni. Lollobrigida però ha fornito la sua versione «Il treno si è fermato a Ciampino, dove è stata effettuata una fermata straordinaria disponibile alla discesa di tutti, come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me come qualcuno ha riportato».
Ieri il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, era diretto a Napoli Afragola, da lì doveva recarsi a Caivano per l’inaugurazione di un nuovo parco urbano e quindi tornare a Roma per registrare un’intervista al programma “Avanti Popolo” di Nunzia De Girolamo.
Il Frecciarossa 9519 su cui stava viaggiando aveva però accumulato un ritardo di due ore. Inoltre un guasto sulla linea Alta velocità a sud est di Roma Termini, ha costretto Trenitalia a dirottare tutte le Frecce e gli Intercity sulla vecchia linea Roma-Napoli. Per questi motivi, come raccontato dal Fatto Quotidiano, il ministro Lollobrigida ha chiesto a Rfi – per motivi istituzionali – di effettuare una fermata straordinaria a Ciampino, da cui poi Lollobrigida è partito verso Caivano a bordo di un’auto blu.
Rfi ha rassicurato che la fermata straordinaria non ha avuto alcuna ripercussione sulla circolazione della linea, già rallentata, né ulteriori costi per l’azienda, ma l’opposizione è partita all’attacco del ministro. Lollobrigida si è però difeso: «Ho chiesto se fosse possibile scendere a una delle fermate, come anche altri passeggeri. Il treno si è fermato a Ciampino, dove è stata effettuata una fermata straordinaria disponibile alla discesa di tutti, come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me come qualcuno ha riportato».
Le reazioni
Per Matteo Renzi «siamo in presenza di un abuso di potere senza precedenti. Se la notizia sarà confermata chiederemo in aula le dimissioni di Lollobrigida». Il deputato del Partito democratico, Andrea Casu, ha garantito che «presenterà immediatamente un’interrogazione parlamentare» e ha detto che «la fermata straordinaria imposta da Lollobrigida a Ciampino, come si apprende oggi dalla stampa, è un atto di un’arroganza ingiustificabile, uno schiaffo in faccia a tutte le persone che fronteggiano ogni giorno i disservizi causati dalla mancanza di finanziamenti nei trasporti da parte del governo meloni di cui fa parte». Anche il segretario di +Europa, Riccardo Magi, vuole che Lollobrigida spieghi in aula il suo comportamento.
Per il capo del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte, il fatto «rappresenta un segnale devastante della politica ai cittadini in un momento di tagli e di manovre lacrime e sangue. È un privilegio da Prima repubblica», ma Conte non si è comunque sbilanciato nel chiedere le dimissioni: «Ci riserviamo tutte le valutazioni del caso».
La difesa
Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, ha invece difeso il suo collega di partito: «Se la colpa di Lollobrigida è quella di voler esser presente a tutti i costi a Caivano, è evidente che certi sciacalli non sanno più a cosa aggrapparsi». Foti si è anche scagliato contro Renzi «fa davvero sorridere la richiesta di dimissioni da parte di colui il quale si fece fare l’Air Force Renzi tutto per lui».
Nel pomeriggio lo stesso ministro ha spiegato la sua versione dei fatti: «Il treno che ho preso per arrivare, ho potuto scoprire solo dopo la partenza, aveva 100 minuti di ritardo e in pochi km ha effettuato diverse lunghe soste. Ho chiesto se fosse possibile scendere in una di queste, come anche altri passeggeri, ma le porte in assenza di passaggi per attraversare i binari non possono essere aperte. Il treno si è fermato a Ciampino, dove è stata effettuata una fermata straordinaria disponibile alla discesa di tutti, come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me come qualcuno ha riportato».
Lollobrigida ha anche aggiunto « avrei potuto restare tranquillamente sul treno, come ho sempre fatto in occasione di ritardi ben più prolungati in passato, né ho mai approfittato del mio ruolo in alcuna occasione. Ho creduto e credo che la mia responsabilità fosse provare a garantire, senza violare alcuna legge o abusare del ruolo che ricopro, la mia presenza dove era stata richiesta e prevista. Per rispetto dei cittadini di Caivano soprattutto».
Anche Trenitalia ha ribadito che «la fermata a Ciampino non ha comportato ulteriore ritardo per i viaggiatori, né ripercussioni sulla circolazione, né costi aggiuntivi per l’azienda».
© Riproduzione riservata